Sono diverse le relazioni celebri che stanno attirando l’attenzione dei media, nonchè di migliaia di persone, per uno stile di vita sopra le righe, le loro crisi sentimentali, con rotture o presunte tali; da Totti a Ilary, passando per i reali William e Kate e approdare ai Ferragnez. Il gossip impazza e una fetta di persone ne resta coinvolta. Molti investono tempo ed energie nel seguire le vicende che riguardano le celebrity, nel commentare i loro post e nel dire la loro rispetto le stories pubblicate, fino a instaurare nei loro confronti un legame emotivo.
Si tratta di un fenomeno questo, relativamente nuovo e che si è complicato con l’avvento della tecnologia. I primi a parlare di “relazioni parasociali” sono stati gli studiosi Horton Donald e Richard Wohl che, nel 1956, definirono tale concetto come “la creazione inconscia di uno stretto rapporto con un personaggio pubblico, vissuta intensamente”. Erano gli albori della televisione domestica e all’epoca le persone sviluppavano un senso di relazione intima con gli attori che apparivano virtualmente nelle loro case.
Oggi la definizione è più ampia e creare legami parasociali molto facile. Ma come è possibile avviare una simil relazione? E cosa innesca tale esigenza?
Innanzitutto l’uomo è un animale sociale e necessita di rapportarsi ai suoi simili e tale bisogno, talvolta, può essere soddisfatto tramite qualcuno che non si conosce realmente, come un personaggio famoso, che diviene un’ideale.
Tutte le volte che le relazioni nascono, crescono e maturano in un’unica direzione, stiamo parlando di relazioni unilaterali. Si tratta di un rapporto asimmetrico in cui da parte dello spettatore c’è interesse, investimento emotivo e temporale mentre dall’altra parte non vi è nemmeno la consapevolezza dell’esistenza dell’altro. Il legame emotivo che caratterizza questo tipo di relazioni si basa sulla proiezione di ciò che abbiamo bisogno che quella persona rappresenti per noi, in un determinato momento della nostra vita.
Quindi, per esempio per allontanarsi mentalmente da eventi o relazioni stressanti del quotidiano, o per affrontare meglio la nostra sofferenza o più semplicemente per svagarci. Le relazioni parasociali sono indefinite, la loro durata dipende da quanto la persona è importante per noi, da quanto è popolare e di quanto abbiamo “bisogno” di lei.
La tendenza a instaurare questo tipo di rapporto non è correlata a particolari personalità, nè a disturbi psicologici, tuttavia è necessario essere consapevoli che questo tipo di relazioni non avrà mai reciprocità, imparando a darle il giusto peso. Gli studiosi tuttavia, notano che i legami parasociali possono essere connotati da diverse intensità: possono essere di tipo sociale o d’intrattenimento, fortemente personali o borderline-patologici.
Ai suoi livelli più profondi, la relazione parasociale può divenire pericolosa, come quando un ammiratore perde il contatto con la realtà e pedina una star, nell’illusione di avere un legame nella vita reale.
*Sara Rosa, psicologa e psicoteraupeuta