Regionali, si vota in primavera?

Come già sostenuto più volte su queste pagine, non è detto che per le elezioni regionali si debba votare in autunno, anche se era già indicata la data del 5 ottobre. Eppure questa mattina a Venezia proprio il ministro dell’Interno Piantedosi in visita dal presidente Luca Zaia ha ricordato che per le Regioni esiste la finestra di voto in primavera. E di conseguenza si è subito ipotizzato che si possa votare nella primavera del 2026 come già si era pensato alcune settimane fa: in questo modo Zaia potrebbe presenziare alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina che ha fortemente voluto e il voto verrebbe associato a quello per le Comunali.

La legge regionale del Veneto in materia di elezioni, ha ricordato Zaia, prevede una unica convocazione in primavera (la data utile quindi sarebbe nel 2026), mentre lo scadere dei 5 anni di mandato sarebbe nel prossimo autunno (ottobre, appunto). “C’è questa dicotomia, stiamo facendo le opportune verifiche giuridiche”, ha dichiarato Zaia ai giornalisti questa mattina, “in totale serenità vogliamo capire qual è la norma prevalente”.
Però, aggiunge Zaia, “La primavera sarebbe la soluzione migliore per un semplice fatto: si spenderebbero molti meno milioni di euro, dal momento che tutti gli altri enti eletti insieme con la Regione, vedi il Comune di Venezia, vanno al voto in maggio 2026”.
Il termine ultimo per la convocazione autunnale sarebbe fine novembre e quindi c’è tempo per convocare le urne, convocazione che arriva tre mesi prima. Tempo per ragionare ce n’è.
Ma non sarà un dettaglio la concomitanza delle Olimpiadi invernali e lo riconosce lo stesso Zaia: “Le Olimpiadi invernali sono un appuntamento non irrilevante che porterà Milano e Cortina nelle case di 3 miliardi e mezzo di persone, una visibilità enorme con due milioni di presenze. E per questo ben venga il protocollo sicurezza con il ministero dell’interno per il controllo del territorio e dei veicoli”.