Si è parlato delle ragioni del Sì e a spiegarne le motivazioni è arrivato il viceministro dell’Economia e segretario nazionale di Scelta civica Enrico Zanetti. Lo ha fatto nel corso di un affollato dibattito che si è svolto alla Biblioteca Capitolare, organizzato dall’associazione Orizzonte, presieduta da Enrico Carifi e dal circolo veronese LiberiSì guidato da Matteo Fiorio e moderato da Maurizio Battista, capocronaca del giornale L’Arena. Al tavolo con il viceministro, che considera il Sì un’occasione di cambiamento per l’Italia e lo ha spiegato a chiare lettere ai nostri microfoni, anche la senatrice di “Fare!” e compagna di Flavio Tosi, Patrizia Bisinella e il costituzionalista dell’Università di Padova, Sandro De Nardi. Per Zanetti si tratterà di un cambiamento radicale. Nei suoi interventi in giro per l’Italia del resto, Zanetti non ha risparmiato stoccate ai sostenitori del No ed in particolar modo al fondatore del suo partito, l’ex premier Mario Monti, per «aver intrapreso una scelta assurda e puramente in funzione anti Renzi». Dal canto suo la senatrice Bisinella ha ricordato che in questa riforma per la prima volta si è riusciti ad introdurre in Costituzione il principio dei costi e fabbisogni standard che promuovono condizioni di efficienza nell’esercizio delle funzioni. Da notare, infine, che le Regioni con la riforma hanno finalmente un coinvolgimento diretto e maggiore nella politica nazionale e conteranno più significativamente anche per il fatto che per la prima volta nella storia della Repubblica siederanno in uno dei due rami del Parlamento.
Costantino Coraggio