Un progetto che vale quasi 300.000 euro. E’ stato presentato il report sul progetto della raccolta e recupero dei farmaci ancora validi e non più utilizzati. Un’iniziativa che vede la partnership tra diversi enti ed associazioni, con Amia capofila del progetto. All’incontro erano presenti il presidente della società di via Avesani, Andrea Miglioranzi, il Presidente della 5^ Commissione consiliare (politiche sociali, sanitarie, abitative, istruzione) Maria Fiore Adami, il consigliere comunale Gianmarco Padovani e Matteo Vanzan, coordinatore per il Veneto del Banco Farmaceutico. Una piattaforma avviata nel 2015 nel territorio veronese dall’Aulss 9 Scaligera, in collaborazione con Federfarma Verona, Assofarm e il Banco Farmaceutico Onlus, con il contributo economico di Fondazione Cariverona, Fondazione Cattolica e Amia. E’ il primo progetto di questo tipo nel Veneto. Il report, aggiornato al 3 maggio 2018, parla di numeri importanti, sia a livello di confezioni recuperate e riutilizzate, sia a livello economico: 22.319 confezioni recuperate, per un valore economico di 297 mila euro. “Un’azione concreta per offrire una seconda vita ai farmaci – afferma Miglioranzi – Un atto di solidarietà ai bisognosi e che produce meno rifiuti. Quanti farmaci non scaduti, ma non più utilizzati, si accumulano negli armadietti di casa diventando rifiuti da smaltire mentre potrebbero curare altre persone? Si tratta di risorse che possono rappresentare un bene prezioso per coloro che non hanno la possibilità economica di accedere alle cure. Ecco che questi prodotti possono avere nuova vita grazie al progetto per la raccolta e la redistribuzione dei farmaci non scaduti.” Soddisfazione per l’iniziativa e per i risultati raggiunti è stata espressa dalla consigliera comunale Adami che ha commentato: “Come amministrazione abbiamo sposato fin da subito questa causa perché fermamente convinti dell’estrema valenza di natura sociale e benefica della stessa. Un modo concreto per sostenere famiglie e anziani in difficolta che si trovano in stato di disagio sociale ed economico”. Avviato nel territorio veronese dall’ASL 20 di Verona in collaborazione con Federfarma Verona, Assofarm e il Banco Farmaceutico Onlus, con il contributo economico di Fondazione Cariverona, Fondazione Cattolica Assicurazioni ed Amia è il primo progetto di questo tipo a livello dell’intera Regione Veneto.