Rassegna Jazz, ecco Emmet e Samara Due autorevoli rappresentanti della nouvelle vague del jazz contemporaneo

Martedì 22 febbraio alle ore 20 tornano gli appuntamenti della rassegna Jazz del Teatro Ristori. Ospiti il poliedrico pianista e compositore americano, autorevole rappresentante della nouvelle vague del jazz contemporaneo, Emmet Cohen, accompagnato dalla splendida voce di una delle cantanti jazz più acclamate di oggi, Samara Joy, vincitrice del Sarah Vaughan International Jazz Vocal Competition del 2019.
EMMET COHEN
Il poliedrico pianista e compositore jazz americano Emmet Cohen è emerso come una delle figure chiave della sua generazione nella musica e nelle arti correlate. Un prodigio riconosciuto, Cohen ha iniziato lo studio del pianoforte con il metodo Suzuki all’età di tre anni e il suo modo di suonare è diventato rapidamente una fusione matura di musicalità, tecnica e concetto. Possiede una tecnica fluida, un’ampia e innovativa gamma di tonalità e un vasto repertorio. È docente di alto perfezionamento al livello internazionale nei programmi come “Jazz for Young People” del Lincoln Center; tuttavia, il suo ruolo di maestro raggiunge studenti di tutte le età. Lui stesso un ex alunno della YoungArts Foundation, Cohen ora gestisce programmi multidisciplinari YoungArts a livello nazionale che includono scrittura creativa, teatro, danza, arti visive, cinematografia, musica, voce e jazz. Attraverso la progettazione di curricula e la selezione di maestri artisti come insegnanti e mentori, Cohen crea un’atmosfera in cui i giovani i artisti imparano a entrare in sintonia con il loro pubblico.
SAMARA JOY
Con una voce morbida come il velluto, la stella di SAMARA JOY sembra di salire con ogni esibizione. Dopo aver vinto il Sarah Vaughan International Jazz Vocal Competition del 2019, ha appena completato la registrazione del suo album di debutto, che vede Samara accompagnata dal Pasquale Grasso Trio.
Questa stella nascente risiede ancora nel luogo in cui è nata, la sezione di Castle Hill nel Bronx, a New York. Crescendo, la musica era una presenza pervasiva, grazie all’ispirazione dei suoi nonni paterni, Elder Goldwire e Ruth McLendon, che guidavano il noto gruppo gospel di Philadelphia, The Savettes. Suo padre è andato in tournée con il famoso artista Gospel Andrae Crouch, e la sua casa era piena dei suoni non solo delle canzoni e del processo compositivo di suo padre, ma anche dell’ispirazione di molti artisti Gospel e R&B, tra cui Stevie Wonder, Lalah Hathaway, George Duke, Musiq Soulchild, Kim Burrell, Commissioned e molti altri.