C’è chi annuncia nella notte decreti che ancora non esistono e promette 600 euro una tantum a 5 milioni di partite Iva, molte delle quali non stanno più lavorando a causa del virus e delle misure restrittive imposte dal governo, e chi invece in un momento di enorme difficoltà aumenta lo stipendio ai propri dipendenti consentendogli anche di pagare una babysitter che accudisca i figli. C’è il mondo dell’improvvisazione e quello della serietà. Gian Luca Rana, amministratore delegato del colosso fondato da papà Giovanni – il re dei tortellini – ha varato un piano straordinario di aumenti salariali per 2 milioni di euro come riconoscimento dell’impegno dei 700 dipendenti impiegati nei cinque stabilimenti italiani che stanno garantendo la continuità degli approvvigionamenti alimentari. I lavoratori riceveranno in busta paga una maggiorazione del 25% dello stipendio per ogni giorno lavorato e un ticket mensile di 400 euro per le spese di babystting. Il piano decorre retroattivamente dal 9 marzo e coprirà anche aprile. Rana inoltre ha deciso di stipulare una polizza assicurativa a favore di tutti i dipendenti, compresi quelli in smart working, in caso di contagio da Covid-19, a integrazione del rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione già messe in atto dall’azienda. A ciò, lo ricordiamo, va ad aggiungersi la recente donazione di 400 mila euro che l’azienda ha effettuato agli ospedali Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e al Pederzoli di Peschiera del Garda per l’acquisto di apparecchiature per la ventilazione assistita. Un aiuto concreto accompagnato da poche righe, quelle sufficienti a ringraziare a nome di «tutta la famiglia Rana» e di «tutti i dipendenti e i collaboratori del pastificio» chi si sta facendo in quattro per arrestare il contagio e curare i malati. Le conclusioni di questa articolessa stanno nella premessa.