Ramadan tra dialogo e propaganda Buffolo: “La convivenza è la vera sicurezza”. Lega: “Intanto i quartieri sono nel degrado”

Verona ha ospitato in Gran Guardia l’Iftar, la festa di fine Ramandan della comunità islamica e come previsto è stata subito polemica: da una parte Luca Castellini di Forza Nuova, Nicolò Zavarise capogruppo della Lega in consiglio comunale con il segreatrio provinciale Paolo Borchia e dall’altra il movimento civico Traguardi e Jacopo Buffolo, assessore alle Pari opportunità e diritti umani. “Parlare di diritti – ha detto Buffolo – significa farlo sempre, non solo quando conviene. Chi attacca l’Iftar in Gran Guardia usa la solita retorica strumentale per dividere, invece di riconoscere che il dialogo e la convivenza sono la vera sicurezza di una città. Il Consiglio Islamico di Verona ha regolarmente chiesto, e pagato, l’affitto del Palazzo della Gran Guardia, per un evento aperto a tutta la cittadinanza, arrivato alla sua terza edizione, se il consigliere Zavarise e l’europarlamentare Borchia della Lega avessero mai presenziato a uno degli eventi organizzati dalle tante comunità, anche di fede musulmana, che abitano e lavorano a Verona, saprebbero definire in maniera corretta il contesto. Verona non si rinchiude nella paura, né accetta che il tema della sicurezza venga ridotto a una narrazione tossica. Chi oggi parla di degrado, ieri ha governato senza investire in coesione sociale”. Dal canto loro Zavarise e Borchia ricordano che “Vedere il sindaco Tommasi presenziare a questi eventi con grande entusiasmo, mentre i quartieri di Verona sprofondano nel degrado, nell’abbandono e in un’insicurezza totale, è a dir poco imbarazzante. Mentre lui partecipa a cene e manifestazioni simboliche, i veronesi fanno i conti ogni giorno con rapine, aggressioni e violenza nelle nostre strade. È evidente che questa amministrazione ha una scala di priorità completamente diversa rispetto alle reali esigenze della città: invece di garantire sicurezza e decoro urbano, preferisce dedicarsi esclusivamente a iniziative ideologiche e di facciata, lasciando la nostra gente sola davanti ai veri problemi”. Altro rilievo è quello mosso sull’autodeterminazione femminile. “È troppo – dicono- chiedere un po’ di coerenza? Parlano di ‘un nuovo modo di vivere insieme’, ma chiudono gli occhi davanti alle contraddizioni evidenti di quello che promuovono. La verità è che questo femminismo di facciata serve solo per fare propaganda”. A stretto giro di posta è arrivata la replica di Traguardi. Secondo il movimento “la narrazione dei rappresentanti leghisti, sempre in cerca di argomenti per strappare un po’ di attenzione, è irricevibile perché presuppone che l’emancipazione delle donne musulmane possa avvenire solo attraverso un modello occidentale imposto dall’esterno, magari solo da uomini, senza riconoscere la complessità delle loro esperienze e delle loro scelte personali. La prova di questa realtà complessa e articolata l’abbiamo avuta in carne ed ossa ieri sera, rappresentata dalle tantissime donne e ragazze, velate e non, impegnate come volontarie della comunità islamica veronese nei ruoli più vari. La verità è che la polemica sull’Iftar street, organizzato in un luogo simbolico e rappresentativo per la nostra città come la Gran Guardia, è solo la cartina al tornasole del razzismo sistemico di chi non riesce ad accettare che anche a Verona, come in tutte le città, esista una società multiculturale, aperta, diversificata eppure al contempo coesa”.