Dopo mesi di scontri, litigi, querele, udienze in tribunale, tra il Comune e la Fondazione Arena cominciano le schiarite e si sta procedendo verso un accordo politico che dovrebbe ricucire il gelo istituzionale. E quella decisione della Giunta comunale che toglieva alla Fondazione Arena la concessione dell’anfiteatro per gli eventi extra lirica come i concerti rock e pop è destinata a rientrare e ad essere annullata.
Una decisione, come si ricorderà, presa dal Comune perché la Fondazione Arena con la sovrintendente Cecilia Gasdia aveva rivisto il cda di Arena Extra, la società strumentale che gestisce i concerti extra lirica, il tutto senza interpellare nè il consiglio della Fondazione nè informare il presidente Damiano Tommasi che non aveva toccato palla in questa vicenda.
Da qui lo scontro istituzionale e le carte in tribunale.
Ora si sta arrivando a un accordo. Il cda di Arena Extra che è composto da Cecilia Gasdia in qualità di presidente e da due consiglieri tecnici come Gianfranco De Cesaris e Flavio PIva nominati da Gasdia stessa, verrà allargato con altre due poltrone di nomina del sindaco Tommasi. Si tratta dell’imprenditrice Marina Salamon e dell’esponente del Pd Barbara Ferro.
Un riassetto che conferma che in politica tutto si sistema aumentando il numero delle poltrone.
E infatti nei giorni scorsi la Fondazione Arena insieme con Arena di Verona srl ha presentato una istanza per la temporanea interruzione del termine di preavviso di sei mesi del contratto di concessione in uso gratuito dell’Anfiteatro. Richiesta che la Giunta di Palazzo Barbieri ha approvato con delibera in vista appunto di un accordo.
Il prossimo 6 marzo quindi non acquisirà efficacia il diritto di recesso parziale esercitato dal Comune di Verona con la delibera del 6 settembre con il quale esercitava il recesso dal contratto di concessione in uso gratuito dell’Anfiteatro Arena a Fondazione Arena di Verona limitatamente alla possibilità di svolgere eventi extra lirica.
La Giunta, dice il Comune, con approvazione della delibera, “ha accolto l’istanza presentata da Fondazione Arena e Arena di Verona srl, al fine di garantire la continuità operativa della società e in attesa di definire in via conciliativa le controversie giudiziarie in essere le cui interlocuzioni sono in fase avanzata”.
Arena, via la revoca e nuovo accordo
La strada percorsa finora per la risoluzione delle controversie tra il Comune di Verona, Fondazione Arena di Verona e Arena di Verona srl è stata quella conciliativa.
Nell’ipotesi in cui entro il 31 marzo non si giunga alla definizione di un accordo, riprenderà a decorrere il termine di preavviso previsto dal contratto di concessione in uso gratuito dell’Anfiteatro.
La decisione di revocare la concessione con uso gratuito dell’anfiteatro per i concerti rispondeva all’obiettivo di conciliare la gestione dell’anfiteatro nelle stagioni 2024 e 2025 con i lavori di adeguamento in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 e, in parallelo, gli interventi di conservazione e valorizzazione dell’Art Bonus da ultima re entro il 2025.
Il 20 ottobre Arena di Verona srl ha impugnato la deliberazione, chiedendone l’annullamento, ma il processo resta pendente. Ma basta allargare il cda con altri due posti per bilanciare gli schieramenti politici e tutto si dovrebbe aggiustare.