“Nel nostro piano per la tutela e il risanamento dell’atmosfera abbiamo già dato attuazione a oltre settanta misure investendo in questi ultimi anni oltre un miliardo di euro. La nostra parte, anche ma non solo per dare risposte alla sentenza con cui l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea in particolare per gli sforamenti di PM10, la stiamo ampiamente facendo e continueremo a farla con ogni mezzo”. A dirlo è l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin relativamente all’odierna riunione del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza (CIS) a cui prendono parte presidenti di Provincia e sindaci dei capoluoghi, e dedicata all’attuazione delle misure di contenimento delle emissioni in atmosfera in particolare alle limitazioni al traffico che scatteranno dal 1 ottobre.
“Va tuttavia rilevato che in questo momento – prosegue l’assessore Bottacin- ci troviamo di fronte a una drammatica situazione collegata ai costi energetici che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese. Per questo motivo ancora nel mese di agosto ho voluto scrivere al Ministro della Transizione Ecologica affinché valutasse un’eventuale modifica temporanea a quanto contenuto nell’Accordo di Programma per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano, sottoscritto dalle Regioni con il Ministero nel 2017, all’interno del quale sono previste precise direttive, tra cui una serie di restrizioni al traffico a far data dal 1 ottobre di ogni anno”.
“Durante la riunione odierna, di cui ho apprezzato il clima costruttivo degli intervenuti – sottolinea Bottacin – è emersa una comune volontà di sostenere una deroga in tal senso, che sarebbe assolutamente motivata dalle circostanze contingenti. È evidente peraltro che senza un riscontro positivo da parte del Ministero le nostre possibilità d’azione sono limitate”.
Per Legambiente “nessuna deroga’’
Legambiente replica a Bottacin su possibili deroghe ai blocchi del traffico.
“Non è questo il tempo per rallentare la corsa verso un’aria più pulita e pur comprendendo il richiamo da parte dell’assessore Bottacin ai legami tra i problemi economico-sociali e quelli ambientali, siamo convinti che ulteriori deroghe non possano far parte della ricetta per garantire aria pulita per tutti i cittadini” – è il commento di Luigi Lazzaro presidente di Legambiente Veneto. “Condividiamo la richiesta di maggiore attenzione per il bacino padano da parte dello Stato – prosegue Lazzaro – ma, dato che la salute viene prima di tutto, le responsabilità dei diversi livelli di governo devono presentare un maggior grado di reciprocità. Chiediamo più impegno nel allineare le politiche sociali e ambientali di Stato e Regioni e più incentivi alla condivisione di meccanismi virtuosi e buone pratiche che possano aiutare gli enti locali a coordinarsi sulle questioni riguardanti la qualità dell’aria”.
Secondo Legambiente l’ipotesi di ulteriori deroghe espone i cittadini ad un aumento dei rischi sanitari, in particolare quelli delle città che tendono ad avere in media livelli più elevati di biossido di azoto (NO2) a causa dell’elevata concentrazione del traffico stradale che resta a tutt’oggi, nelle aree urbane, la più importante fonte di emissioni nocive. Inoltre lo scorso febbraio anche Il Parlamento e il Consiglio Europeo, con l’aggiornamento della Direttiva sulla tassazione dei veicoli, hanno sottolineato che “due terzi delle ripercussioni negative sull’ambiente e sulla salute derivanti dal trasporto su strada sono da ascrivere ai veicoli leggeri’’.