Le lavoratrici e i lavoratori della “Domenica Cardo” di Cologna Veneta con i rispettivi rappresentanti sindacali (Valentino Geni – Cgil, Chiara Corsi – Cisl e Nicola Cavedini – Csa Ral) hanno manifestato il proprio dissenso davanti alla Casa di Riposo.
L’amministrazione, si legge in una nota sindacale, attraverso una propria interpretazione ha proceduto ad una illegittima riduzione del fondo delle risorse decentrate con un danno economico enorme per lavoratrici e lavoratori della Casa di Riposo.
I sindacati sostengono che la costituzione dei fondi delle risorse decentrate anno 2022 e anno 2023 ha visto una riduzione di parte fissa pari ad € 57.504,66 per ogni anno sempre interpretando un norma che non può essere applicata alle IPAB.
Nel loro documento rammentano che la normativa vigente debba essere condivisa e contestualmente interpretata in modo unitario dalle associazioni dei Datori di Lavoro con le Organizzazioni Sindacali per meglio rispondere ai bisogni della comunità.
“Accade però – dicono – che il giorno seguente si proceda ad una interpretazione unilaterale dell’articolato normativo facendo dire alla legge ciò che la legge non dice. Si è voluto giocare – aggiungonono – su l’altalenante conteggio del personale, sulle esternalizzazioni con “congelamento dei posti” nella dotazione organica arrivando alla conclusione che il fondo andava ridotto, salvo poi vedersi dimostrato e oggettivato dalle scriventi che il personale è aumentato in modo stabile. Strano – fanno notare – che tale posizione ostativa da parte dell’amministrazione sia stata registrata dopo la Sentenza 463/2023 del Tribunale di Verona sezione lavoro, con la quale l’Ente è stato condannato al pagamento nei confronti di tanti dipendenti di una importante somma per i tempi di vestizione e svestizione. In un contesto dove le risorse umane nell’ambito socio sanitario risultano preziose ma nello stesso tempo rare, presso la Casa di Riposo si persevera ad ostacolare la valorizzazione della persona e del lavoro svolto. Nonostante tutte le Case di Riposo stiano investendo in lavoratrici e lavoratori del socio sanitario sia dal punto di vista normativo che economico tentando di fidelizzare i collaboratori attraverso riconoscimenti economici, bonus, welfare, alla Casa di Riposo si tagliano i fondi del personale. Il clima organizzativo interno alla struttura tra amministrazione e collaboratori non favorisce l’implementazione di quel rapporto fiduciario necessario per il buon funzionamento della Casa di Riposo”.
Le tre organizzazioni sindacali hanno chiarito all’Amministrazione di non essere disponibili ad avviare la contrattazione integrativa se non dopo la correzione dell’errore commesso, tramite una modifica alla costituzione dei Fondi menzionati, con l’inserimento delle somme indebitamente sottratte.
Per la cronaca: 57.504,66 euro parte fissa 2022 e 2023.