Tendiamo spesso a essere troppo proiettati verso il futuro o eccessivamente ancorati al passato, ancora di più in un momento di vita così complesso, come quello che stiamo vivendo, connotato dalla Pandemia. Così facendo rischiamo però di perdere di vista ciò che abbiamo sotto i nostri occhi, ossia la nostra vita attuale, quella cosa che “Life is what happens to you while you’re busy making other plans” come disse John Lennon, ci accade mentre siamo occupati in altri progetti.
Se i bimbi vivono appieno il “qui e ora”, immergendosi in ciò che sta avvenendo senza pensare a ciò che potrebbe accadere o meno dopo, noi adulti tendiamo a sfuggirvi. Il tempo corrente, di fatto, è l’unico tempo realmente percepibile dalla nostra coscienza e dal nostro corpo. E’ nel presente che percepiamo totalmente noi stessi, la nostra volontà e il nostro Io. E’ solo nell’attuale che possiamo attuare delle trasformazioni a livello emozionale, di pensiero e anche corporee.
Vivere nel presente significa stare con quello che c’è, nel momento in cui siamo. Semplificando molto, possiamo annoverare che chi tende ad avere un tono dell’umore deflesso è solitamente una persona incline a rifugiarsi nel passato, un tempo che nonostante non esista più rischia di invalidare il presente attraverso un vissuto distruttivo.
Chi tende a sperimentare quote d’ansia è tendenzialmente una persona che si proietta nel futuro, anticipando così situazioni che potenzialmente stressanti, a causa di aspettative minacciose che avanzano nonostante siano fuori tempo, impedendo di godere del presente.
Ricordiamoci sempre che l’unico tempo su cui possiamo intervenire è il presente; il passato ormai non esiste più se non nella nostra mente, il futuro ugualmente, poiché è un’ anticipazione di ciò che ancora non è accaduto. Imparare a sperimentare ciò che accade nel qui e ora, ascoltando e osservando ciò che ci capita in questo esatto momento, a livello fisico, emotivo, cognitivo significa vivere la nostra vita con maggiore consapevolezza.
*psicologa e psicoterapeuta