“Qui da noi solo viti. E’ un grave errore”

“Parlare genericamente di dissesto idrogeologico non mette a fuoco un problema clamoroso del nostro territorio regionale: la monocultura selvaggia del vitigno e la ricerca a tutti i costi di un profitto che poi paghiamo con gli effetti drammatici del dissesto. La vera eccellenza viene solo dall’agricoltura sostenibile che considera il territorio non come strumento da sfruttare il più possibile ma come ambiente da tutelare. All’interno della nostra lista uno dei punti fondamentali è l’attenzione all’ambiente, la salute, la qualità della vita. Punti cardine: sanità, ambiente, Green economy, blue economy.”
L’intervento è di Giorgio Pasetto, candidato per +Europa, che sottolinea uno dei temi “caldi” del suo programma, appoggiato anche da Gianni Benciolini, entrato recentemente in +Europa. imprenditore nell’ambito agricolo.
”Parlo in qualità di persona che ha aderito a +Europa ma parlo anche in qualità di imprenditore agricolo” afferma Benciolini.
“Purtroppo in Veneto abbiamo visto l’esplosione di una parte di settore agricolo vocata solo al profitto (agricoltura della vite che porta a politiche negative per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente.) Porto qualche dato: la superfice vitata è incrementata del 36%. Il bando regionale va ad incentivare nuovi vitigni su colline con pendenza abbastanza elevata. I boschi vengono ora sostituiti da vigneti.
Un caso eclatante è che ogni volta che piove Parona viene allagata, perchè tutte le colline sono state impiantate a vigneti, con muri di cemento che creano sbancamento ed erosione di suolo.
E’ importante andare a riconoscere anche con una legge regionale le nuove aree boscate (vedasi alta Val Borago)”. Insomma, serve una cira diversa per il territorio,come i recenti allagamenti hanno purtroppo drammticamente evidenziato.