Questo filobus devasta il Parco. L’ARGOMENTO DEL GIORNO. Il dibattito sempre aperto “Anche il Sindaco ha raccomandato la massima attenzione per preservare quanto più è possibile il Parco di Santa Teresa” osservano Michele Bertucco e i consiglieri del Pd, che denunciano poi i gravi ritardi di un progetto che “chissà quando potrà vedere la luce”

Tram dei desideri o filobus della discordia? Sia come sia, tiene sempre banco la questione del filobus, riportato in prima pagina da due interventi firmati Bertucco e Pd. “Altro che cantieri chiusi a maggio, proseguono (sempre al rallentatore) i lavori per la creazione dei sottoservizi necessari ad alimentare il filobus in vari punti della città. Gli uffici comunali con ordinanza dirigenziale risalente ancora a metà luglio hanno previsto limitazioni alla circolazione e alla sosta per ben 220 giorni in molte zone della città” osserva Bertucco.
“Nel frattempo una accorata lettera del 9 agosto di Amt al Sindaco raccomanda la “massima e preventiva condivisione con l’Amministrazione e con i Comitati” per “l’inevitabile sbancamento” da realizzare al Parco Santa Teresa. Il filobus passerà infatti in mezzo al Parco, che verrà dunque sventrato. Sempre rispetto al Parco di Santa Teresa si continua peraltro ad attendere l’ampliamento sulle aree dell’ex Prusst. Dovrebbero essere portati a completamento anche gli interventi in Via Tunisi, Via Comacchio, Via Girolamo dalla Corte, Via Caperle, Via Fedeli e Via Cernisone.
Insomma – prosegue l’esponente di Verona e Sinistra in Comune – si è cominciato a parlare delle Varianti ma la quantità degli interventi pregressi da portare a compimento è notevole.
E’ il caso che il Sindaco la smetta con la propaganda del “tutto va bene” e fornisca ai cittadini tempi realistici sul completamento dei lavori previsti da contratto e altrettanto realistiche indicazioni sui tempi di progettazione ed esecuzione delle Varianti” conclude Michele Bertucco..
“L’amministrazione continua a spacciare per una grande novità il mostruoso ritardo accumulato sul progetto filobus. Così come la rescissione del contratto dell’ottobre 2020 ha portato ad un accordo che ha lasciato intatti i termini del contratto – salvo far slittare di due anni la data di consegna dei lavori – così le varianti al progetto illustrate dal presidente Amt Rupiani non si discostano dagli aggiustamenti progettuali di cui si parla ormai da molti anni, con l’aggravante che non sono ancora definitive stante la mancanza dell’accordo con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili”, è la nota del Pd.
“Il filobus avrebbe dovuto entrare in funzione alla fine gennaio 2022 ma a quella data non avremo nemmeno la cosiddetta “linea pilota”, la cui utilità è sconosciuta a tutti, ma che nella migliore delle ipotesi verrà completata alla fine del prossimo anno.
Ancora in alto mare appaiono anche i parcheggi scambiatori. L’unica modifica di un qualche rilievo è data dalla riduzione di 6 chilometri della linea di elettrificazione, il che salva dalla deturpazione dei plinti di sostegno qualche via di quartiere più vicina al centro storico. Continua a mancare il fondamentale tassello dell’integrazione del filobus con le linee bus. In questi anni non si è fatto nulla per il trasporto pubblico locale, nessuna corsia preferenziale e nessun investimento per dare velocità al trasporto pubblico e renderlo appetibile e alternativo all’auto soprattutto con la ripresa dopo la Pandemia”.