Federico Benini, capogruppo del Pd): “Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale, che vede l’Amministrazione festeggiare per il raggiungimento di un’operazione che, nella realtà, non era quella inizialmente prefissata dalla maggioranza. Nella relazione di accompagnamento per l’accordo iniziale a tre, l’advisor Roland Berger sosteneva come un legame unico con Aim fosse di scarso respiro. Oggi, per avvallare questa operazione, si presentano altri dati. Difficile quindi capire dove stia la verità”.
Michele Bertucco, capogruppo di Sinistra in Comune: “Questo è una sconfitta del sindaco Sboarina, che in prima battuta ha lavorato per concretizzare una fusione con un partner industriale per poi, ritrovandosi la strada sbarrata, ricadere su questa operazione. Una marcia indietro che ha portato la maggioranza verso percorsi individuati da altri. La mancanza in Agsm di un presidente in carica, la delibera inviata a 24 ore dall’approvazione in Consiglio non rassicurano su un un’operazione il cui futuro è più che mai incerto”.
Tommaso Ferrari, capogruppo di Traguardi: “In 3 anni abbiamo visto la defenestrazione di Croce, le dimissioni di Finocchiaro e cambiare idea 100 volte. Prima sembrava A2A imprescindibile poi, tutto ad un tratto, cambio di rotta e di orientamento. Resta da capire che ruolo ha il socio Comune e, soprattutto. Commissioni convocate dalla mattina alla sera, assenza del sindaco e del direttore generale di Agsm agli incontri, delibera sottoposta alla commissione lo stesso giorno del consiglio. Insomma una gestione che mette in luce incapacità di dare direzione rispetto anche le sfide che ci attendono”.
Flavio Tosi, capogruppo Lista Tosi: “E’ stato perso solo tempo. Prima l’Amministrazione ha tentato in ogni modo di svendere una delle migliori aziende veronesi a Milano, poi, bloccata l’operazione con A2A, è ricaduta su un percorso intrapreso già nel mio secondo mandato, solo con tre anni di ritardo. Con Vicenza potevamo andare già nel 2017, ma si è preferito perseguire altre direzioni. Nel frattempo si è dimesso anche il presidente di Agsm Finocchiaro e da mesi la maggioranza non riesce ad individuare un suo sostituto”.
Alessandro Gennari, capogruppo 5 Stelle: “Questa fusione è una scelta obbligata. Le condizioni di mercato rendono impossibile continuare da soli in campo energetico. Ma al di là dei toni trionfalistici, manca totalmente l’ambito dell’efficienza energetica, una rassicurazione sul destino dei dipendenti veronesi e le ricadute sulle tasche dei cittadini per le future bollette. Una settimana per decidere e zero trasparenza. Come gruppo ci asteniamo perché riteniamo che un futuro ad Agsm debba essere garantito, ma non possiamo appoggiare queste modalità ed i punti interrogativi che nonostante tutto restano”.