Se durante il giorno siamo presi dal troppo fare, la notte la situazione si inverte… L’inattività, il buio, il silenzio e le tante ore vuote a disposizione, che ci separano dal nuovo mattino, fanno da cornice ai tanti pensieri accantonati, che non solo trovano uno spazio e un luogo per manifestarsi, ma possono arrivare a travolgerci.
La mente si ritrova allora improvvisamente affollata da pensieri, tendenzialmente ostili e caratterizzati dall’incertezza. Ognuno ne genera un altro, in una sorta di catena emozionale che procede a ruota libera e a volte questo “tormento cerebrale” continua per ore tardando o impedendo l’avvio del sonno. Questa condizione se perdura nel tempo, così come altre situazioni, rischiano di sfociare in disturbi e compromettere il nostro ritmo sonno-veglia.
Queste e altre manifestazioni non sono rare e isolate ma riguardano molte più persone, giovani e meno, di quanto si possa immaginare, soprattutto in questo periodo storico così complesso e ansiogeno.
La Giornata Mondiale del Sonno, che ricorre oggi è un evento organizzato dalla World Sleep Day Committee e dal World Association of Sleep Medicine con lo scopo di sensibilizzare sui disturbi ad esso correlati. Viene celebrata, simbolicamente, il venerdì che precede l’equinozio di primavera, quando avviene il cambio dall’ora solare alla legale, atto che già di per sé crea in molte persone disagio. Il dormire è parte integrante del vivere e così come dedichiamo energie a investire positivamente sul nostro diurno, lo dobbiamo fare anche con il notturno.
A tal riguardo, mettere in pratica con costanza alcuni rituali di igiene del sonno ci sarà d’aiuto: cercare una regolarità negli orari in cui coricarsi e svegliarsi, esporsi alla luce naturale quotidianamente, evitare pasti ricchi di proteine animali, limitare l’assunzione di alcol e caffeina, creare un ambiente confortevole, mettere al bando rumori e dispositivi elettronici come smartphone, tablet e pc. Recenti studi hanno dimostrato che la luce degli schermi elettronici altera il sonno e sopprime i livelli di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia.
Per problematiche conclamate è indispensabile rivolgersi a professionisti del settore. La maggior parte dei disturbi del sonno secondo il sito del Word Sleep Day sono curabili, ma meno di un terzo di chi ne soffre chiede aiuto. I più comuni disturbi del sonno sono le dissonie, dovute ad alterazioni di ritmo, quantità e qualità del sonno, come l’insonnia, le apnee notturne, le ipersonnie. E le parasonnie, caratterizzate da eventi indesiderati come: il sonnambulismo, il sonniloquio, il disturbo da incubi, il disturbo da terrore, l’enuresi, il bruxismo, la sindrome delle gambe senza riposo.
Si tratta di disturbi che spesso sono ragione, e altrettanto effetto, di altre patologie psicofisiche. A prescindere dalla causa, la riduzione di sonno interferisce comunque sulla qualità del diurno. E’ noto inoltre, che il non dormire compartecipa all’avvio e all’accelerazione di patologie come il diabete, l’obesità e le malattie cardiovascolari. E si ripercuote sul piano comportamentale e sulla qualità dei rapporti sociali.
Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta