Si è svolta oggi in Piazza San Martino la commemorazione del Giorno Ricordo, in onore delle vittime dei massacri delle foibe.
“Dopo 60 anni, il Governo Italiano ha preso atto di quello che è accaduto dal 1943 al 1945 nelle terre d’Istria, Fiume e Dalmazia”, ha detto il Sindaco Graziano Lorenzetti durante la celebrazione, “Mentre in Italia si festeggiava la liberazione, in altre terre italiane si stava vivendo una tragedia. Si stima che siano state 10mila le vittime delle foibe e 350mila gli esuli. Ma un dato finale e certo non lo avremo mai. Quella delle foibe è una ferita ancora aperta. Gli italiani che avevano contribuito a qualificare quelle terre, dalla sera alla mattina furono costretti dall’esercito di Tito a fuggire. Questi 350mila italiani che cercarono rifugio in Italia, furono anche respinti. Dobbiamo chiedere scusa per quello che ha fatto l’Italia. Abbiamo il dovere di ricordare. E’ giusto tramandare alle generazioni future quello che è successo”.
“In 350mila per non morire scelsero l’Italia, che si mostrò ingrata”, ha sottolineato il Consigliere Comunale Mattia Lorenzetti.”Noi siamo qui per continuare a ricordare. Proseguiremo negli anni il nostro impegno e saremo vigili nel contrastare sul piano storico chi vuole negare o giustificare quanto accaduto sul confine orientale della nostra Patria”.
“Io sono nipote di esuli istriani”, ha concluso Marco D’Agostino, membro dell’Associazione nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia del Comitato provinciale di Verona”, L’azione di tutti, civica, è ricordare. Come dice Simone Cristicchi nella sua opera teatrale “ agazzino 18”, dovrebbe essere l’undicesimo comandamento quello di non dimenticare. C’e sempre più curiosità su questo tema su cui per troppo tempo c’è stato silenzio. Noi andremo avanti, troveremo altre date, altri momenti di condivisione affinché alcuni personaggi possano essere silenziati nel loro modo di esprimere pensieri lontani dalla verità”.