Quel mitra imbarazza la Regione. L’esponente politico nei padiglioni con il figlio Il consigliere Joe Formaggio (FdI) in Fiera per Eos con il figlio. Ciambetti si dissocia

Aveva creato polemiche prima, provoca uno scontro politico adesso: Eos, la fiera del mondo sportivo andata in scena a Verona nei giorni scorsi e che ha avuto 37 mila visitatori (EOS-European Outdoor show è, organizzata dal Consorzio Armaioli italiani e da Pintails Srl) torna alla ribalta nientemeno che in Consiglio regionale. E una interrogazione parlamentare è già partita da Verona per il ministro dell’Interno Piantedosi. Le polemiche in Consiglio regionale del Veneto, sono esplose dopo che un consigliere di Fratelli d’Italia, Joe Formaggio, si è fatto ritrarre con un fucile mitragliatore in mano, durante una visita in Fiera, e il comunicato in cui si diceva “dalla parte della lobby delle armi” è stato diffuso anche attraverso la piattaforma dell’assemblea regionale.    La nota è stata duramente contestata dai consiglieri di opposizione, i quali hanno definito grave che l’esponente di Fdi si sia fatto ritrarre con un mitra in mano.Alle critiche si aggiungono la dichiarazione di Formaggio di aver visitato l’esposizione “in rappresentanza della Regione” e di averci portato anche il figlio, aggiungendo che è “meglio portarlo alla fiera delle armi che lasciarlo a casa a guardare la schifezza di Sanremo”.    Il presidente del Consiglio regionale, il leghista Roberto Ciambetti, interpellato sulla vicenda ha dichiarato di non poter “fare una censura preventiva”, ma ha annunciato “una policy per siti e social istituzionali”.  Già la prima edizione era stata contestata da associazioni animaliste contro la caccia e da organizzazioni per la pace ed il disarmo. Ed anche quest’anno l’Opal (Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa), la Rete italiana pace e disarmo e le associazioni del comitato veronese per le iniziative di pace hanno ribadito le proprie perplessità sull’evento di Veronafiere. «La fiera Eos è un’anomalia nel panorama fieristico dei paesi dell’Unione Europea – si legge in una nota congiunta delle tre organizzazioni – In altri paesi dell’Ue, infatti, le fiere di armi o sono dedicate ad una specifica attività, come la caccia o il tiro sportivo, oppure espongono tutto il vasto range di armi comuni e sono riservate ai soli operatori accreditati del settore e, di conseguenza, l’ingresso ai minorenni è espressamente vietato». Per esempio la vicenda del consigliere regionale ha confermato che in questa fiera, i minori accompagnati dagli adulti potevano entrare.Già lo scorso anno le associazioni avevano chiesto ai promotori della fiera Eos di implementare un codice di responsabilità sociale d’impresa e un regolamento della manifestazione fieristica. Richiesta che non è stata accolta e che i pacifisti hanno interpellato quindi gli azionisti pubblici di Veronafiere che peraltro dà solo ospitalità allevento e nulla c’entra con l‘organizzazione. E le associazioni ricordano che “a Vinitaly non è permesso l’ingresso ai minori di 18 anni anche se accompagnati“. La senatrice veronese di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia – ha ricordato che sono stati esposti tutti i tipi di ‘armi comuni’, non solo pistole e fucili per il tiro sportivo o per le attività venatorie di caccia e pesca, ma anche per la difesa personale, per il law enforcement e per i gruppi di sicurezza pubblici e privati e l’evento veronese è aperto al pubblico generalista, non solo agli operatori del settore”. “Ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – prosegue Floridia – affinché si attivino misure volte a tutelare i minori di 18 anni nel contesto di manifestazioni e fiere così configurate”. Alla fiera non era intervenuto il sindaco Tommasi e l’assessore Buffolo aveva partecipato a un convegno della Rete pace e disarmo.