Una telefonata che cambia la vita ad un’organizzazione di volontariato e al gruppo di amici che l’hanno costituita. Il Castello dei Sorrisi OdV, con sede a Castel d’Azzano, si dedica all’organizzazione di viaggi umanitari a favore di bimbi che necessitano di interventi sanitari, non disponibili nei propri Paesi di origine.
Michele Betetto, co-fondatore e attuale presidente della OdV, ci ha concesso un’intervista per ripercorrere la storia e la mission di questa realtà.
Come è nata la vostra realtà?
IL CASTELLO DEI SORRISI OdV nasce il 4 novembre 2008 grazie ad un gruppo di amici di Castel d’Azzano e dintorni che condividono da diversi anni l’esperienza dell’accoglienza dei “bimbi di Chernobyl”. Nel 2009 ci giunge una richiesta di aiuto da parte dei nostri militari impegnati in Kosovo nella missione di pace KFOR: ci raccontano come la situazione post bellica abbia lasciato la popolazione locale abbandonata a sé stessa, senza strutture sanitarie e competenze mediche adeguate. Ci parlano delle madri disperate che si presentano alla base militare con i loro bimbi – anche neonati – in gravi condizioni, chiedendo aiuto per salvare loro la vita.
Cosa ha rappresentato per voi questa chiamata?
È la chiamata che anche a noi cambia la vita e ci porta a riorganizzare la nostra attività umanitaria. Dopo il Kosovo, il nostro orizzonte si allarga all’Albania e ad altri Paesi dell’Europa dell’Est, fino all’Africa. Con la Riforma del Terzo Settore, da onlus la nostra associazione si è trasformata in OdV ed è iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS n° 53676). A fine 2023 ha ottenuto il marchio etico “Merita Fiducia” dal Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Verona, che ne certifica la qualità in termini di organizzazione, gestione e trasparenza.
Qual è la mission dell’associazione?
Ci impegniamo a titolo di volontariato puro perché ogni bambino riceva le cure di cui ha bisogno e rinnovate aspettative di vita. Perché i bimbi rappresentano il nostro futuro e una società che non tiene conto dei bimbi è una società senza futuro.
L’organizzazione di un viaggio umanitario ci richiede: l’espletamento di tutte le incombenze burocratiche e amministrative con le nostre Istituzioni (Regione Veneto, Ospedali, Questura, Ambasciate, …), l’organizzazione del transfer e l’accoglienza del bimbo e della sua mamma accompagnatrice, il supporto durante la degenza ospedaliera, l’ospitalità durante la convalescenza extra-ospedaliera, l’organizzazione del rimpatrio, con l’eventuale fornitura di farmaci e l’organizzazione di follow-up anche dopo il ritorno a casa.
Su quale territorio operate?
Operiamo prevalentemente a Verona, appoggiando i nostri casi umanitari presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e, in qualche caso, presso l’Ospedale Sacro Cuore di Negrar o l’Ospedale Mater Salutis di Legnago. Per certe patologie che richiedono specializzazioni non disponibili a Verona, ricorriamo anche all’Ospedale Bambino Gesù di Roma e all’Istituto Gaslini di Genova.
Ogni viaggio è un’esperienza unica
Avete in cantiere progetti di cui vorreste parlare in particolare?
Il progetto principale della nostra OdV è il PROGETTO ACCOGLIENZA, attraverso il quale organizziamo i viaggi umanitari. Ogni viaggio è una esperienza unica che ci vede coinvolti non solo dal punto di vista operativo ma anche emotivamente, consapevoli che il nostro impegno può contribuire al risultato finale, a salvare la vita di un bimbo o a rendere più dignitosa quella di un bimbo con una patologia cronica. Ogni viaggio è, quindi, un momento di crescita per ciascun volontario, è l’occasione per confrontarsi con realtà anche molto differenti dalla nostra.
Per questo motivo, concepiamo lI Castello dei Sorrisi non solo come una organizzazione di volontariato, ma anche come un luogo d’incontro dove volontari, medici e infermieri, donatori e famiglie si incontrano per concentrare le proprie energie a favore della salute del bimbo accolto.
Mi racconta una “storia virtuosa” sorta grazie al contributo della vostra realtà?
Senza nulla togliere agli altri casi, anche nel 2023 abbiamo avuto un viaggio umanitario speciale, quello di Jonel, creatura nata con una cardiopatia congenita complessa – la Trasposizione delle Grandi Arterie – incompatibile con la vita; la sua salvezza dipendeva dalla nostra capacità di accoglierlo il più velocemente possibile, per sottoporlo all’intervento cardiochirurgico correttivo che gli avrebbe salvato la vita, dandogli aspettative di vita del tutto paragonabili a quelle di un qualsiasi neonato sano.
Grazie anche all’esperienza fatta in passato su casi simili e al coordinamento con i nostri referenti nel Paese di origine del bimbo, Jonel è giunto a Verona a soli 3 giorni di vita, è stato immediatamente ricoverato nella Terapia Intensiva Pediatrica dell’Ospedale di Verona, operato con successo e salvato.
Di che tipo di supporto avete maggiore bisogno?
Il supporto di cui abbiamo bisogno è prioritariamente economico perché a nostro totale carico sono una parte degli interventi eseguiti – il “grosso” viene garantito dal Programma Sanitario a fini umanitari della Regione Veneto – tutte le terapie farmacologiche, spesso galeniche e come tali ben più costose dei prodotti in commercio, gli ausilii e i prodotti di alimentazione speciali, come ad esempio quelli per bimbi portatori di peg. Nonché tutte le spese connesse all’ospitalità e, quindi, alimenti, prodotti per l’igiene, vestiario. Molto utili sono anche le donazioni di latte in polvere, pannolini, farine e omogeneizzati, salviette umidificate, le creme protettive e i detergenti.
Cosa vi augurate dal futuro per la vostra realtà?
Di riuscire a garantire continuità alla nostra attività, affinché tutte le richieste di aiuto che giungono per bambini in difficoltà possano trovare adeguate risposte direttamente dalla nostra OdV o col supporto di altre realtà di volontariato come la nostra.
Stefania Tessari
puntata numero 34