Un video girato da un drone e acquisito dalla Cnn sembra rappresentare una nuova delle responsabilità dei russi nel massacro di civili a Bucha, in Ucraina. L’emittente tv americana, che ha spiegato di aver verificato e geolocalizzato il video per verificarne l’autenticità, ha affermato che le immagini sono state girate fra il 13 e il 14 marzo e mostrerebbero mezzi e truppe russe accanto ai cadaveri in strada che poi, dopo il ritiro dei soldati di Mosca, sono stati fotografati e filmati da operatori indipendenti, scatenando indignazione in tutto il mondo.
Il Cremlino finora ha sempre respinto le accuse, affermando che il massacro sarebbe avvenuto dopo il ritiro delle truppe russe. Mosca ha parlato di “messinscena” e ha scaricato la responsabilità prima sugli ucraini, poi ha evocato il complotto, facendo intendere che dietro la strage dei civili potrebbero esserci i servizi segreti dei pasi occidentali. In un primo momento siti russi molto attivi nel confezionamento di fake news avevano anche fatto girare video manipolati per cercare di dimostrare che i cadaveri in realtà erano solo attori che si erano finti morti per poter accusare Mosca del massacro.
Secondo la Cnn, nel video si vede un veicolo militare russo fermo a un incrocio. La Cnn ha identificato tre figure nel video – proprio in fondo alla strada rispetto al veicolo militare – e sarebbero gli stessi corpi che sono stati ripresi nel video del 1° aprile e dal satellite immagini scattate da Maxar Technologies il 18 marzo.
In altri frame, girati sempre dal drone poco prima, si vedono i soldati russi nella strada del massacro. È questa la prima prova concreta della presenza delle truppe di Mosca nel luogo della strage. La Cnn ha chiesto un commento alle autorità militari russe, che hanno preferito non rispondere.
“FERMARE PUTIN’. La giornata di ieri ha visto l’inizio del vertice di Ramstein, base aeronautica statunitense in Germania, convocato dagli americani con la presenza dei rappresenti di 43 Paesi per fare il punto della situazione in Ucraina. Più passa il tempo, più il conflitto può prendere una piega lunga e duratura, ecco perchè occorre far presto e cercare che la Russia non tiri per le lunghe. Consapevoli che il 9 maggio non sarà l’ultimo giorno, i Paesi dell’Alleanza hanno stabilito in “quattro, cinque settimane” il termine ultimo oltre il quale non andare e fermare lo Zar, Vladimir Putin, che minaccia attacchi e rappresaglie nei territori Nato.
Il segretario della Difesa degli Usa, Lloyd Austin, ha esortato gli alleati dell’Ucraina a “muoversi alla velocità della guerra” per dare più armi possibili a Kiev. “Le prossime settimane saranno decisive”, ha affermato, sottolineando che va fatto il possibile per aiutare l’Ucraina. Il problema è “occorre fare presto, non c’è tempo da perdere, dobbiamo muoverci con il ritmo della guerra”.
Il tutto, per fermare al più presto l’offensiva di Putin, al quale gli Alleati non vogliono dare più tempo. “E’ in difficoltà” assicurano. “E noi dobbiamo approffittrarne”.