Per circa 67 mila pensionate e pensionati veronesi – il 28% del totale – l’assegno previdenziale di luglio è un po’ più ricco grazie alla quattordicesima mensilità che fin dalla sua introduzione, nel 2007, rappresenta una conquista importante per gli ultra 64enni con pensioni basse e medio basse.
Quattordicesima in arrivo a luglio 2024
Ricordiamo che la quattordicesima nasce grazie alla mobilitazione e alla lotte del
sindacato dei pensionati che ha portato all’accordo tra sindacati e governo del 2007 e fino a luglio 2016 è stata attribuita ai pensionati il cui reddito non superava una volta e mezza il
trattamento minimo.
Con l’accordo siglato a settembre 2016 da governo e sindacati, da luglio 2017 la somma aggiuntiva, dopo molte mobilitazioni, è incrementata del 30 per cento per i pensionati con redditi non superiori a una volta e mezza il trattamento minimo ed estesa anche a chi ha un reddito compreso tra una volta e mezza e due volte il trattamento minimo.
Per circa 45 mila beneficiari con assegni inferiori a 1,5 volte il trattamento minimo (quest’anno corrispondente a 614,77 euro mensili) l’incremento varia dai 437 ai 655 euro, a seconda degli anni di contribuzione (fino a 15, tra 15 e 25 e oltre i 25 anni).
Gli altri 22 mila, con assegni compresi fra 1,5 e 2 volte la “minima”, godranno di aumenti compresi fra 336 e 504 euro.
La misura si applica a tutte le pensioni da lavoro sia di origine dipendente (pubblico o
privato) che autonomo. Nella stragrande maggioranza dei casi (il 73%) i destinatari sono
donne che mediamente percepiscono importi di un terzo inferiori rispetto a quelli degli
uomini.
I chiarimenti
“La 14esima va ad integrare il reddito di pensionate e pensionati che quasi sempre non
arrivano a 12 mila euro l’anno lordi, con il divario che ormai abbiamo imparato a conoscere
a svantaggio delle pensioni private femminili che in media “pesano” circa la metà delle
corrispondenti pensioni maschili (1.569,02 euro mensili medi contro 850,18 euro)”
sottolinea il Segretario generale Spi Cgil Verona Adriano Filice.
“Un dramma sociale che rimane ancora sostanzialmente inascoltato. Le pensionate e i
pensionati con pensioni cosi basse sono la fascia sociale più fragile che subisce la carenza di servizi sanitari e di assistenza, rinunciando anche a curarsi. Si accentua ancora di più il senso di isolamento sociale in cui si trovano a vivere tante anziane e anziani soli”.
“In generale si tratta di una boccata di ossigeno di cui beneficiano anche le pensioni medio-basse fino a 15 mila euro – prosegue – una misura preziosa ma comunque insufficiente a recuperare il potere di acquisto che secondo una indagine del nostro sindacato è crollato del 33% negli ultimi 15 anni mentre il valore delle pensioni è diminuito del 5,5%. Soltanto nell’ultimo anno il carovita, attenuato per i beni energetici ma non per quelli alimentari, ha costretto pensionate e pensionati a sborsare mille euro in più del 2022 e addirittura 2.500 euro in più rispetto al 2021”.
“Per questo chiediamo una ulteriore estensione della platea di beneficiari della 14sima –
conclude il Segretario Spi Cgil – e un impegno da parte tutte le istituzioni, ad ogni livello, a sostegno del tenore di vita di anziane e anziani riconoscendo loro i diritti di assistenza e di cura che ora molto spesso vengono negati”.
Chiunque ritenga di avere i requisiti per ricevere la 14esima mensilità, ma non se la ritrova
nel cedolino di luglio, è invitato a rivolgersi agli sportelli del sindacato per valutare la
relativa documentazione e l’eventuale richiesta dell’importo aggiuntivo da inviare all’Inps.
Come primo orientamento sul portale www.pensionati.it, è disponibile una chat interattiva
basata sull’intelligenza artificiale attraverso la quale si possono verificare in tempo reale
quali sono gli attuali requisiti per ricevere la 14esima.