Quali sono i problemi di chi vive a Veronetta, San Zeno, Cittadella, Valverde? Sono quartieri della prima Circoscrizione che vivono grandi criticità e avrebbero voglia di una migliore qualità della vita. Quali sono i sogni di chi vive qui? E come pensa di intervenire l’Amministrazione comunale nei prossimi anni? Quali risposte pensa di riuscire a dare per far sì che la qualità della vita si mantenga a un livello accettabile o sperabilmente migliori?
La fase di ascolto raccolta nel documento preliminare al Pat è molto interessante. Dopo la prima puntata che La cronaca ha dedicato alla Città antica con i suoi problemi legati alla gestione del grande afflusso turistico, alla difficile convivenza tra residenti e operatori economici, alle carenze di servizi e di trasporto e di tranquillità, prendiamo ora in esame gli altri quartieri della Circoscrizione 1 e vediamo anche quali sono i grandi progetti mancati.
SAN ZENO. E’ un quartiere storico, legato a grandi tradizioni come il Carnevale.
La sua particolarità “è la sua poliedricità. Il quartiere è composto da zone molto diverse tra loro e peculiari. S. Bernardino caratterizzata da case popolari, Orti di Spagna è la parte culturale/ bohemien che ha un vissuto molto diverso, zona adiacente al centro per ceti medio- alti. Poi la parte dei monumenti storici (basilica) e delle Regaste, delle mura, del comitato per il Carnevale”.
Chi abita qui? “La zona di San Bernardino -riassume la scheda del Pat- è per quasi il 60% di edilizia popolare, un 25% è di uffici, alcuni istituti religiosi. Orti di Spagna è invece un po’ un’isola felice come stile di vita: coppie, famiglie giovani, tendenzialmente di cultura anche alta.
Il resto del quartiere è di età e ceto medio/alto, ma con accessibilità per giovani coppie che si vogliono trasferire. Non c’è molta presenza di studenti, se non per gli studentati religiosi”.
Anche San Zeno sta subendo trasformazioni. “Negli ultimi anni è diventato da quartiere dormitorio a quartiere della movida, spesso indisciplinata. C’è una presenza costante e aumento del turismo, con mentalità usa e getta, i turisti si sentono autorizzati a comportarsi in maniera a volte irrispettosa. La trasformazione di alloggi in B&B ha portato alla riduzione dei residenti e ad un cambio della vivibilità, per difficoltà di affitto e di acquisto. C’è molto movimento da fuori per la movida e i ristoranti, o per eventi come il mercatino dell’antiquariato”.
i “Servizi di prossimità” ci sono, il quartiere “è abbastanza servito, anche se non è ancora pronto in termini di servizi per essere un quartiere dei 15 minuti. I servizi sono facilmente raggiungibili, anche se si è assistito ad una progressiva scomparsa dei negozi di vicinato a favore della grande distribuzione e della movida (sono scomparse alcune botteghe storiche)”
E’ un quartiere con luoghi di incontro e aggregazione. “Baleno è considerata una buona pratica di centro aggregazione e culturale del quartiere” nel quale troviamo il teatro Modus, alcuni cinema e il Mercato dell’antiquariato.
“Mancano servizi attorno alle scuole, servirebbe potenziare le reti sociali (per esempio associazione l’Albero) e agevolare il lavoro delle associazioni del territorio”.
E’un quartiere con tesori poco valorizzati. Per esempio se pensiamo al verde. “Ci sono le mura, ma sono difficilmente accessibili a tutte le ore. Ci si auspica che lo spazio venga mantenuto, curato, sorvegliato, preservato, come alla ex caserma RIva”.
E proprio i progetti per il riutilizzo delle ex caserme Riva di Villasanta, Busignani e San Bernardino che il Comune vuole recuperare sarà una delle scommesse per il futuro di questo quartiere.
Perché i bisogni sono chiari: “Intensificare il trasporto pubblico e la pedonalizzazione, per il problema della presenza di traffico eccessivo. Spazi verdi da implementare e da manutenere, con attenzione al tema della sorveglianza. Servono parcheggi, ma non per i turisti.
Preoccupazione della diffusione di strutture alberghiere”.
Sogni per il futuro: “Far diventare il quartiere più vivibile per i residenti, che per i turisti. La trasformazione delle 3 ex caserme deve essere indirizzata a sviluppare dei servizi per i cittadini che permettano loro di vivere meglio il quartiere. L’apertura dei servizi nelle ex caserme deve essere ben gestita perché aumenterebbe notevolmente il flusso e il passaggio di persone/macchine. Deve essere ben pensato e gestito. Non cedere gli spazi a Ulss, anagrafe, grossi progetti ma farne servizi per il quartiere. e poi avere altre strutture di aggregazione come Baleno”.
Veronetta, spazio alle associazioni. Creare sale di incontri a Palazzo Bocca Trezza
VERONETTA.
E passiamo a uno dei quartieri più vivaci della città, sicuramente il più multietnico per la presenza di tantissimi negozi stranieri e il più giovane per la presenza dell’Università.
La sua particolarità infatti è che si tratta di un quartiere “molto variegato e diversificato. Ci sono persone che hanno il desiderio di venire a viverci, è un quartiere in cui ci trasferisce/c’è movimento di residenti, ma – sottolinea il Pat del Comune – il senso di abbandono e impotenza è molto alto”.
Diversi sono i tipi di abitanti: “i giovani, migranti e studenti – categorie che spesso sfuggono alla rappresentazione. Per quanto riguarda il quartiere ci sarebbero una serie di soggetti che vanno e vengono, che sono molto presenti – chi lavora, chi viene a passare qualche ora per svago – che non sono rappresentati. Vivono per qualche periodo e poi se ne vanno, cambiano abitazione. C’è grande presenza di associazionismo e rigenerazione/attivazione dal basso (Re-ciack per il cinema, associazione San Carlo, edicola di Santa Toscana, Fevoss, etc.) grande forza associativa, ma mancano gli spazi”.
Spazi. “Il teatro Camploy ha forza attrattiva. Palazzo Bocca Trezza potrebbe essere un luogo per creare sale di incontro.Nuove attività commerciali, anche di giovani, vari luoghi culturali che però hanno difficoltà a rimanere in vita. Gli spazi verdi sono poco manutenuti, poi c’è il problema del futuro del parco della Passalacqua” ben più ridotto rispetto alle previsioni iniziali.
Insomma, si sceglie di abitare a Veronetta perché “è un luogo attrattivo e in movimento per molte tipologie di persone. E’ attrattivo per gli spettacoli, per la vita universitaria. La socialità è cambiata negli ultimi 15 anni: aumentati gli studenti, diminuiti bambini e famiglie (nuove famiglie sono venute alla Passalacqua, quindi ci sono anche potenzialità attrattive per queste categorie)”. E a queste nuove famiglie andranno date risposte e servizi.
Problemi: “L’aggregazione degli adolescenti; l’aumento di B&B e locazioni turistiche, la movida del quartiere. E’ anche un quartiere di attraversamento per la viabilità”, quindi con molto traffico e molti autobus in transito.
Tra le criticità va registrato che “Ci sono tanti spazi abbandonati che non sono utilizzati, altri che stanno avendo processi di riqualificazione”.
Il nodo Passalacqua. “Il Parco della Passalacqua è tema forte, ci sono voluti anni per la realizzazione del parco che ancora non è concluso, e gli accordi con l’azienda costruttrice non sono chiari -si legge nel Pat del Comune-. In teoria, al momento dell’acquisto della casa il parco avrebbe dovuto essere già terminato e aperto, sono passati quasi 10 anni e ancora non si hanno notizie (mancanza di comunicazione su tempi, usi, gestione etc)”.
Allo stato attuale, se provate a farci un giro a piedi, è una grande area di cantiere, altro che parco.
E se parliamo dei bisogni di questo quartiere, torniamo al problema del sentimento di abbandono e impotenza. da cosa è generato?
“Non è comprensibile la strategia complessiva per questo quartiere – si legge nel Pat-. Veronetta viene sempre lasciata ai margini del dibattito – non considerata all’interno del
centro storico. Risolvere il degrado di alcune parti: marciapiedi, mancanza di cura (sporcizia
etc.), problemi sociali come lo spaccio in alcune zone. Tema parcheggi selvaggi e movida è un problema anche a Veronetta”.
Veronetta vuol dire traffico, traffico vuol dire traforo. “Problema irrisolto: invasione auto a causa della ZTL che è presente in centro e che porta ad usare Veronetta come parcheggio del centro.
Tutti sono contro il passante nord, ma si sta rivalutando la questione del traforo, che prima vedeva contro tutti, visto la quantità ingestibile di traffico. Il tema rilevante è il semaforo di Ponte Pietra e Teatro Romano, come nodo critico”. E c’è richiesta di “applicare delle zone 30 per il traffico”.
Locazioni turistiche soffocano Cittadella. Era nato come un quartiere pieno di artigiani. Ora è anche un concentrato di scuole
CITTADELLA-VALVERDE.
Il problema di questa zona nasce dal fatto che le attività artigiane che riguardavano il centro storico si sono spostate fuori. Nasce come quartiere pieno di artigiani. Attualmente invece “il quartiere sta vivendo un soffocamento a causa delle locazioni turistiche, del traffico, dei plateatici, del rumore prodotto. Le locazioni turistiche trasformano anche la vita dei complessi abitativi, per rumore, cambio di residenti, difficoltà a trovare casa, etc”.
Il quartiere è anche “caratterizzato dalla presenza di istituti scolastici, e di caserme, che sono state concentrate in zona”. Di conseguenza chi abita ormai qui? “Pochi residenti, solo anziani – i giovani sono scomparsi e i figli non vogliono andare a vivere lì -viene spiegato nel Pat- . Troppi uffici, durante la giornata c’è un gran movimento di lavoratori. Troppe scuole a servizio dei non residenti, tutti gli autobus arrivano in porta nuova, scaricano ragazzi da tutta la provincia.
E’ un quartiere che ha risorse importanti ma non sfruttate in modo adeguato. “Patrimonio importante: i bastioni, che però non sono collegati tra loro in sistema (parco delle mura), manca un sistema per percorrerli a piedi, oltre al tema della sicurezza e del controllo, soprattutto alla sera. Per questo sono poco frequentati dalla cittadinanza (sarebbero anche una risorsa per turisti). Quindi il verde ci sarebbe come risorsa, ma non è frequentabile. Non ci sono luoghi di aggregazione”.
E’ anche una zona caratterizzata da molti parcheggi al servizio della città antica e questo complica la vita ai residenti spesso assediati da colonne di auto di visitatori e turisti e stranieri.
Sogni per il futuro: “Avere politiche a favore di nuovi residenti giovani, che sostituiscano gli anziani nelle loro abitazioni. Questo significa incidere sulla riduzione degli affitti brevi.
Le mura – dovrebbero diventare da cesura a cerniera dei quartieri. Riduzione dei plateatici (a volte superiori a quelli concessi dal Comune) – impediscono le pratiche quotidiane del passaggio per strada, rendendo meno usabili gli spazi pubblici. Controllo del commercio e più sicurezza nei bastioni, riduzione del traffico, e del rumore. Riduzione delle concessioni per i B&B/locazioni turistiche”. Viene chiesta infine l’estensione della ZTL in tutta la città dentro le mura.
CHE COSA FARE? Infine, torniamo alla Circoscrizione 1 nel suo complesso. Qual è secondo chi vive in questi quartieri il progetto che c’è ma non è ben riuscito?
La ciclabile che va Porta Nuove e che porta in ponte Aleardi: è pericolosa e per una buona parte corre sui marciapiedi.
Central Park.
Il filobus: sarebbe stato meglio piccoli e tanti bus elettrici.
L’ex caserma Passalacqua: solo speculazione edilizia a favore di privati, pochissimo verde rispetto a quanto promesso.
Maggiore pedonalizzazione e creazione di un anello verde cavallo dei forti austriaci.
Concessioni dei plateatici
Ritornare ad avere il salotto (Brà) di Verona, meno sagre, meno sport, meno Gardaland.
E invece qual è il progetto che manca e che bisognerebbe fare secondo chi vive e lavora in Prima Circoscrizione?
Il Traforo.
Un grande parco cittadino
Più parcheggi e bus navetta Rendere accessibile il lungadige in tutte le sue parti, compresa la Dogana ai Filippini
Il Parco delle mura magistrali, sfruttamento a beneficio dei cittadini
Ridurre la movida notturna molesta in zona universitaria.
MB
(seconda puntata)