Era il 15 gennaio 1941 quando nella baracca 27 B del campo di prigionia Stalag VIII di Görlitz nell’alta Slesia, oggi Polonia, l’internato Olivier Messiaen, pianista, organista e ornitologo francese eseguì, per il selezionato pubblico presente, “Quatuor pour la fin du temps – Quartetto per la fine del tempo”, il componimento per pianoforte, violino, violoncello e clarinetto che aveva scritto durante la prigionia e ora eseguiva insieme ai musicisti internati: il violoncellista Etienne Pasquier, Henry Akoka, clarinettista e il giovane violinista Jean Le Boulaire. Oggi, la musica di Messiaen che evoca la “Fine del tempo” come anelito all’eternità e alla libertà, verrà tradotta in danza sul palco del Teatro Ristori di Verona proprio nel Giorno della Memoria,stasera alle 20, dai dieci ballerini de Il Nuovo Balletto di Toscana, dal 1970 presenza significativa della danza italiana.
IL CAST – Matteo Capetola, Francesca Capurso, Carmine Catalano, Alice Catapano, Beatrice Ciattini, Matilde Di Ciolo, Veronica Galdo, Mattia Luparelli, Aldo Nolli, Niccolò Poggini danzeranno sulle coreografie di Mario Bermúdez Gil, artista prolifico, direttore artistico della Marcat Dance Company, all’attivo numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Gli ultimi: il Premios MAX 2020, Premios PAD 2020, Escenarios de Sevilla 2019, Young Artist Award, Jaen, Andalusia (2018), Certamen Coreografico Distrito de Tetuan, Madrid (2017).
L’accompagnamento dal vivo è affidato al quartetto con Antonino Siringo al pianoforte, Antonio Aiello al violino, al violoncello Leonardo Sapere e Daniel Roscia al clarinetto. I costumi di Santi Rinciari e lo studio luci di Carlo Cerri fanno il resto nel ricreare ambientazioni e cambi di scena.