Quando Pio VI non trovò il vescovo Nel maggio 1782 rimase in città 3 giorni. Ma Giovanni Morosini preferì andare alle terme

I PAPI A VERONA. Grande e intenso il lavoro che da mesi sta svolgendo il vescovo Pompili per questa giornata storica; del resto, quando il 19 ottobre del 2006 venne Benedetto XVI, al suo fianco ci fu sempre padre Flavio Roberto Carraro. E come non dimenticare la costante presenza del vescovo Giuseppe Amari il 16 e 17 aprile del 1988 con Giovanni Paolo II?
Eppure, prima di loro, quando venne Pio VI a mancare fu proprio il vescovo di Verona, Giovanni Morosini, che apparteneva a una famiglia patrizia veneziana. Un’assenza clamorosa che ha dato luogo a molti sospetti e che ci permette di raccontare una curiosa pagina di storia.Pio VI venne nella nostra città l’11, il 12 e il 13 maggio 1782, di ritorno da Vienna. Fu una visita occasionale, ma rimase nelle cronache: in piazza Bra venne accolto da 60 mila persone, come ricorda una lapide posta sull’Arena.
Nei giorni veronesi, Pio VI fu ospite del convento domenicano di Santa Anastasia, celebrò messa in Duomo, visitò la biblioteca Capitolare e il teatro Filarmonico, oltre all’anfiteatro.
La sera del 12 maggio, la città lo onorò con una illuminazione assai sfarzosa e l’indomani celebrò la messa in Santa Anastasia, prima di riprendere il viaggio per Vicenza e Padova. Il pontefice si era recato a Vienna per far recedere l’imperatore Giuseppe II, definito “il re sacrestano”, dal proposito di avocare a sé i poteri sul clero dei suoi Stati.
Il papa era partito da Roma a febbraio, passando per molte città italiane, sempre accolto con grandi onori e a Vienna ebbe un vero e proprio trionfo, con il ricevimento a corte. Ma Giuseppe II fu irremovibile: la chiesa doveva sottomettersi alle sue direttive. Il papa aveva fallito la sua missione e nel ritorno, quando passò per Verona, ebbe un altro dispiacere: non trovò ad accoglierlo il vescovo Giovanni Morosini.
Una assenza inaudita che venne giustificata da una malattia che aveva portato il vescovo in territorio padovano per le cure, ma ci fu anche chi sostenne che Morosini, vicino alle idee di Giuseppe II, temesse il richiamo del papa.
Un altro motivo della sua assenza sarebbe stato il fatto che due anni prima non fu ospitato in Vescovado il cardinale Pietro Colonna Panfili.
Il cardinale, che era molto vicino al papa, dovette alloggiare all’hotel Due Torri: qui si ammalò e morì. E in Vaticano la mancata ospitalità della curia veronese fu considerata quasi un motivo della morte di Colonna Panfili.
O per un motivo o per l’altro, comunque, Morosini non si vide.

Emma Cerpelloni