Fceva il centrattacco, Ciccio Mascetti. Al Como capirono subito che aveva stoffa e lo lanciarono in prima squadra. Aveva capelli biondi, gran fisico, buona tecnica. E uno stacco di testa che poi lo portò ad essere centrocampista col vizio del gol, visto che in area, ci sapeva stare.
Partì da Como, la sua storia di campione. In quel Como, stava crescendo anche un altro ragazzo di belle speranze, attaccante pure lui. “Dribbla un po’ troppo, ma non gliela prendi mai”, dicevano i tecnici. Meroni non aveva ancora capelli lunghi, nèla gallina al guinzaglio. Era un po’ “strano”anche allora, ma si capiva che sarebbe arrivato lontano. I tecnici lo lanciarono in B proprio contro il Verona. Finì 0-0, lo marcò Auro Basiliani, una roccia.
Poco dopo Meroni passò al Genoa e Ciccio Mascetti al Pisa. Dove continuò a far gol con la maglia numero 9 sulle spalle. Garonzi, che di calcio capiva lo prese per quello. Nel Verona, inizialmente, Mascetti stentava a far gol e allora Liedholm lo arretrò a centrocampo. Mai scelta fu più azzeccata. Ciccio Mascetti divenne…Ciccio Mascetti. Uno dei più grandi giocatori della storia gialloblù.