Ci sono foto che raccontano da sole storie di calcio e di vita. Non servono parole, basta guardarle. Con attenzione, con passione. E non solo perchè a rivederli vicini, riscopri il fascino (e la nostalgia) della giovinezza. No, non solo per quello. Guardatela bene, ‘sta foto.
E’ il Verona di zio Uccio Valcareggi, che gioca in amichevole a Riva del Garda contro la Benacense. Un classico delle estati anni ‘70. E che succede, al momento di preparare la borsa delle maglie? “Ce ne sono di due tipi” dice il magazziniere. “Non possiamo andare in campo così…”.
Figuratevi se accadesse oggi, dove una muta di maglie dura (al massimo) una partita. “A noi, duravano un’intera stagione” dice sempre il vecchio Zigoni. “Sai quante ne avrei regalate io, se a quei tempi le società te le avessero date?”.
Bene, nessuno prende una decisione e allora ci pensa don Saverio Garonzi, che sapeva spendere il giusto, ma sapeva pure risparmiare. “Butèi, zughèmo con le maie vecie…”, ordina Garonzi.
E allora, ecco che Zigoni, Logozzo, Spinozzi, Maddè, Trevisanello e Negrisolo, hanno la maglia col collo a V.
E gli altri, indossano la classica maglia col colletto. “Il Commenda sapeva come fare…” ridacchia Livio Luppi. “Se c’era da dare un premio doppio, lo dava. Ma se c’era da risparmiare, non si vergognava mica, eh…”.
E a distanza di quasi cinquant’anni, ecco che una vecchia foto rispolverata ti fa sorridere. E ti fa pensare a un calcio un po’ più povero (forse), ma infinitamente più vero e più bello.
Come quelle maglie. Di lana. Con quel blu Hellas bellissimo. Semplici. E i bordi (o il colletto) giallo.
Quanta nostalgia…