APPARTENGO A CERTI POSTI PIENI DI VENTO è la silloge poetica a firma della veronese Margherita Maria Morena Frigo, un talentuoso animo poetico che frappone rime e scrittura creativa ai suoi lavori quotidiani in un’azienda agricola.
«Mi sento un’apprendista della vita, dei misteri che contiene e di tutto ciò che l’esperienza deve insegnare. -Inizia a raccontare l’autrice. – Sono affamata di esistenza, innamorata degli attimi, degli esseri umani e degli alberi. Ho trent’otto anni e mi sembra di essere una bambina; solo mia figlia mi ricorda che sono adulta e che la bambina in tutto questo è lei.»
Cos’è per Margherita la poesia?
«La poesia è moto interiore. Una sorta di visione personale, intuizione che si trasforma in parole e in significati per chi legge. La poesia, per me, è degli inquieti. É un canale di sopravvivenza. Un tentativo di trattenere la bellezza, la sua fugacità e il suo andare e venire. Tutta la mia vita, la sua dolcezza, la sua brutalità, si trasforma in poesia, grazie ad un linguaggio diverso, fatto di parole che non sono soltanto parole perché permettono di viaggiare e toccare prima il mio profondo e poi giungere fino a quello di chi mi leggerà.»
Ci racconti di “Appartengo a certi posti pieni di vento”.
«É la mia prima silloge poetica ed ha in sé le tracce del miracolo. Se qualcuno 3 anni fa mi avesse detto che avrei potuto scrivere una raccolta di poesie non gli avrei creduto. Immagino ci sia sempre nella vita un dono che è in serbo per noi, una sorta di senso preciso; un talento da offrire agli altri. Possiamo non vederlo, non crederci, anche per anni. Ma se poi arriva, se emerge, diventa il riempimento dell’anima propria e altrui. La poesia mi ha concesso un filo per tenere insieme tutto quello che da soli gli occhi non potevano contenere. La raccolta è una dichiarazione d’amore alla mia vita, è tutta la mia vita e la sua fatica e scriverla mi ha permesso di onorarla. I posti pieni di vento sono i luoghi dell’imprendibile, appartenervi significa ricordare l’impermanenza di ogni cosa, compresa la nostra.»
Tra le varie poesie si intervallano disegni. Chi è l’autore e perché sono state inserite?
«L’autrice dei disegni è l’illustratrice Marta Scalvi. I disegni sono un omaggio al libro. Una meraviglia donata per completare la mia poesia. I disegni permettono anche pause, perché la poesia non è prosa, ma una condensazione di emozioni e va letta a più riprese. Spesso, proprio come il buon vino, va lasciata dov’è, a decantare per lunghi periodi, così da diventare più matura, armoniosa, buona da gustare nei minimi dettagli e a sorsi brevissimi.»
Tra i ringraziamenti di fine opera, citi anche il dolore.
«La poesia si esprime meglio, credo, quando descriviamo ciò di cui facciamo esperienza, e delle grandi forze che si manifestano in noi. Il dolore è una di queste forze e va celebrato al pari di gioia o la normalità.»
Una poesia per i nostri lettori?
«Certo, ha per titolo “so fare”: So fare di questo momento un tesoro – Armeggiare con l’ansia – Trovare strette vie di pace – Posso anche sognare se a salire oltre la nebbia non sono solo piedi ma dolori, torpori, dissapori – Voglio una parola, una foglia gialla intatta, una fessura – La mano ha il suo piacere se tocca un’altra mano – Io lo faccio, io abbraccio – Osservo, contengo – Mi prendo le tue lacrime le tue croci, gli scontri atroci – Esulta – A te non servono più.”
APPARTENGO A CERTI POSTI PIENI DI VENTO di Margherita Maria Morena Frigo – Aletheia Editore – Pag. 72 – €. 19