Presentati a Fiesso Umbertiano i dati della sperimentazione condotta nell’ambito della manifestazione Agricamp 2019 dall’Università di Padova e organizzata da Fimav (Federazione Imprese di Meccanizzazione Agricola del Veneto) sulla semina di precisione del mais. Sono state infatti ben 7 le seminatrici a confronto che il 14 marzo scorso hanno realizzato, alla presenza di numerosi agromeccanici, la semina di parcelloni di mais per un totale di 5 ha. La prova è stata monitorata per i successivi 6 mesi ogni 7 giorni circa dall’università di Padova per rilevare l’andamento della coltura e i principali parametri di semina.
“Gli agromeccanici – ha dichiarato Marco Sitta, segretario della Fimav – con questa prima prova comparata vogliono diventare dei veri e propri partner per i costruttori da un lato e dall’altro essere fonte di informazioni tecniche per gli agromeccanici, che rappresentano e sempre più lo saranno in futuro i principali acquirenti di macchine e attrezzature. Ricerca, innovazione e sperimentazione devono sposarsi con l’utilizzo in campo e momenti come questo sono fondamentali per rafforzare il sistema”. “L’iniziativa partita dal Veneto – ha affermato Gianni dalla Bernardina, presidente di Fimav e di Cai (Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani) – è solo il punto di inizio ed è parte di un percorso di posizionamento dell’intera categoria agromeccanica nei confronti della filiera agricola. Da anni è ormai affermato il principio della centralità dell’agromeccanico ma i passi per il suo riconoscimento segnano il passo. Non possiamo più aspettare! I tempi della politica non sono i nostri tempi”. Per quanto riguarda i dati Luigi Sartori- dell’Università di Padova – apprezzando la bontà dell’iniziativa, (prima nel suo genere in Italia, ma di consuetudine negli altri paesi) sottolinea come “il valore aggiunto sta nelle peculiarità di ogni macchina e nella loro variabiltà, punti di forza per l’agricoltura italiana, molto diversificata per aree e modello su scala mondiale”.