E poi arrivò la Supercoppa. La Mash non si fermava più. Era il 15 settembre 1996, al Filaforum di Assago, l’Olimpia Milano campione d’Italia è nettamente favorita. Ma la Mash è super, sta scrivendo la storia, forse senza pensarci. E’ la Mash di coach Mazzon, costruita dalla competenza di Fadini, il “braccio” di paròn Giuseppe Vicenzi. Uno squadrone, che sta vivendo un momento forse irripetibile, simile (senza che si offenda nessuno) a quello dell’Hellas campione d’Italia. Un ciclo fatto di imprese, Coppa Italia e SuperCoppa, su su fino alla Korac.
Al Filaforum, la Mash scrive una pagina straordinaria, trascinata da Gek Galanda, che viene proclamato miglior giocatore della serata, con 21 punti.
L’Olimpia è costretta alla resa: finisce 79-72, finisce soprattutto in trionfo per la pattiglia gialloblù e per i suoi tifosi, presenti in gran numero a Milano. A 25 anni di distanza resta una delle imprese più belle. Una di quelle che fanno la felicità di Giuseppe Vicenzi, l’inimitabile “paròn” di quella Scaligera. “Caspita se me la ricordo” osserva oggi. “Fu una delle grandi imprese di quel periodo, non l’unica, eh…”
Vicenzi riapre volentieri il libro dei ricordi. “Sa – strizza l’occhio – meno mal che lu el se le ricorda…” sospira in dialetto, chè si capisce ancora meglio. “A volte ho l’impressione che Verona tenda a dimenticare quella Scaligera. Io credo che vada ricordata un po’ come si fa col Verona dello scudetto. In fondo, quella Scaligera è l’unica squadra che si aggiudicò un trofeo europeo. Una squadra bellissima, che mi ha dato emozioni davvero uniche”