«Ognuno di noi ha due giorni importanti nella vita, quello in cui siamo nati e quello in cui capiamo il perché». Quello del 30 giugno, con il gala di beneficenza a loro intitolato al Teatro Romano, è stato sicuramente un giorno importante per Caterina e Francesca Santin, gemelle 21enni di Salizzole. Anche se loro il motivo per cui sono nate, ovvero il loro talento, l’hanno compreso già da un po’: «aiutare gli altri», hanno spiegato ai loro genitori con cui, a causa della grave forma di disabilità di cui soffrono, riescono a comunicare solo attraverso il movimento degli occhi. Così è nata l’associazione La Bottega dei talenti – Caterina e Francesca, con cui la famiglia Santin si propone come punto di riferimento e di sostegno per le famiglie «che, come noi, hanno avuto l’opportunità di rinascere, con la consapevolezza che sta in noi stessi la scelta di come poter continuare il nostro meraviglioso percorso di vita. Il “segreto” è non fermarsi alla sfida ricevuta ma focalizzarsi sul costruire una vita più piena». E così è partito il primo progetto, all’interno delle scuole dell’infanzia di Fism Verona (Federazione italiana scuole materne) grazie alla collaborazione con il Gruppo Calzedonia, con il quale Caterina e Francesca, maestre d’inclusione, insegnano ai bimbi il valore del talento che ognuno di noi ha, indipendentemente dalla propria condizione, e può condividere con gli altri, perché sia un arricchimento per tutti. Al Teatro Romano, per far riecheggiare questo loro messaggio durante la serata «Libera la musica…libera il cuore», sotto l’egida della Diocesi di Verona, della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e della Fondazione Toniolo, c’erano i giovani musicisti dell’Orchestra Sinfonica del Veneto diretta da Marco Titotto, e i tre tenori Fabio Armiliato, Walter Fraccaro e Cristian Ricci, con un programma sull’onda delle più belle arie dell’opera lirica ma non solo: «Granada», la «Mattinata», «O sole mio», il «Nessun dorma» dalla Turandot di Puccini, solo per citarne alcune. «Un evento di valorizzazione sociale al quale abbiamo aderito subito con sensibilità ed entusiasmo offrendo tutta la nostra collaborazione», conferma il direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica del Veneto, Cristian Ricci. «Desidero ringraziare tutti i colleghi che hanno dimostrato la loro grande generosità per aver colto il valore infinito della testimonianza artistica a favore dei più deboli». Ma le vere protagoniste sono state le due ragazze, che con la loro danza inclusiva hanno volteggiato in carrozzina sul palco insieme al loro corpo di ballo, sulle note di «Vivo per lei». Un’energia e una voglia di vivere che hanno commosso e decisamente travalicato la cavea del Teatro Romano. Ora, il progetto di inclusione ideato da Caterina e Francesca è davvero pronto a volare in alto: anche nel resto d’Italia.
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