Premessa doverosa: le regole sono tali e vanno rispettate. E finché tali regole sono in vigore, chi sbaglia è giusto che paghi. Di Ztl, telecamere in entrata e in uscita, e stangate, ne abbiamo parlato ampiamente nelle scorse settimane. E anche di buonsenso, quello che spesso manca, non solo tra i nostri amministratori, ma più in generale in Italia. La vicenda occorsa al signor Silvano Dal Corso, 67 anni, residente a Brenzone, è emblematica. Ha preso 200 euro di multa in 60 secondi, un record. La sua colpa? Essere entrato in Ztl a Verona alle 8.56 ed esservi uscito alle 8.57, non appena resosi conto dell’errore. I dati parlano chiaro: avesse voluto trasgredire la legge, l’automobilista ne avrebbe approfittato per circolare in centro, tanto ormai il danno era fatto. Ci chiediamo: il Comune non potrebbe modificare il regolamento inserendo qualche minuto di tolleranza nell’applicazione delle sanzioni, per lo meno quelle derivanti dalle telecamere in uscita? L’assessore Zanotto ha spiegato che le multe non sono legate in sé al passaggio vietato sotto le telecamere, bensì alla circolazione illecita in città, ma francamente ci sembra un “paletto” facilmente aggirabile, basterebbe una seduta di giunta. In questo modo verrebbe smentito anche chi ritiene che le sanzioni della Ztl servano esclusivamente a Palazzo Barbieri per fare cassa. Perchè, dunque, non mettere a tacere i maligni? A.G.