Qualità della vita, Verona nella top ten La provincia sale di tre posizioni rispetto al 2023, piazzandosi al 7° posto. Conferma la propria vocazione culturale e guadagna dieci posizioni nella categoria Affari e Lavoro. Immobili troppo cari. Perde terreno nel comparto Giustizia e Sicurezza

di Claconvr

E Verona alla fine si conferma nella top ten delle città con la migliore qualità della vita, tradizionale classifica che puntualmente a fine anno viene pubblicata dal Sole 24Ore. Un risultato estremamente positivo per la nostra città che conquista tre posizioni salendo dal decimo al settimo posto su 107 province nella classifica vinta per la prima volta da Bergamo e che vede poi sul podio Trento (seconda) e Bolzano (terza). La top 10 vede una predominanza delle province del Nord Est, con Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto tra le Regioni più presenti: Monza e Brianza (4ª) tallona il podio, seguita dall’altra lombarda, Cremona (5ª). Segue Udine, vincitrice dell’edizione 2023. Proprio Verona rappresenta la conferma (non è una new entry) di una top 10 che spicca soprattutto per l’assenza delle grandi aree metropolitane che negli ultimi anni hanno sempre avuto il ruolo di teste di serie nell’indagine del Sole 24 Ore. E come l’anno scorso è la prima del Veneto, seguita da Vicenza. Verona conquista il settimo posto grazie a molti indicatori positivi, anche se non mancano le ombre. Guardando i macro-indicatori, nel capitolo Ricchezza e consumi Verona perde 17 posizioni scendendo al 32° posto rispetto a un anno fa; guadagna però dieci posizioni nella categoria Affari e lavoro arrivando al 13° posto; perde terreno nel comparto Giustizia e sicurezza scivolando in 70ma posizione perdendo 13 posizioni, resta stabile in Demografia e società e Ambiente e servizi (perde rispettivamente solo 2 e 3 posizioni); recupera invece in Cultura e tempo libero con un balzo di 12 scalini che la porta al 6° posto assoluto (e prima appunto per spettatori medi per spettacolo). In particolare la performance migliore è quella degli spettatori medi per spettacolo che grazie all’Arena consente di conquistare il primo posto di questa specifica graduatoria. Verona invece si conferma una città molto cara nel settore immobiliare: per comprare 60 metri quadrati in una zona semicentrale è una delle città dove servono più mensilità di stipendio e si classifica così in fondo alla graduatoria, al 98° posto su 107. Neppure il clima è tra le note positive di Verona: si piazza l 73° posto per le ondate di calore con 19 sforamenti superiori ai 30 gradi per tre giorni consecutivi ed è 52ma per gli eventi estremi. Molto positiva invece la qualità della vita per le diverse fasce di età: a Verona vivono bene i bambini (12 posto in classifica), i giovani (15° posto) e gli anziani (addirittura decimo posto in graduatoria). La qualità della vita di queste fasce di popolazione vede una forte presenza delle province del Nord in testa alla classifica, con la prevalenza indiscussa di tre regioni: Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto. Tra le prime 10 classificate, infatti, ci sono tre province lombarde (Como, al 2° posto, Cremona , al 3° posto, e Lodi) e quattro venete (Treviso, Vicenza, Padova e Verona) e, oltre a Trento, Bolzano.

La qualità dell’aria non dà respiro. Male la raccolta differenziata e migliorano poco le piste ciclabili. Peggiora l’uso del suolo

Tra i nuovi indicatori inseriti quest’anno ci sono gli utenti dei servizi sociali comunali e la partecipazione civile degli over 50, elaborato dal Centro Studi Tagliacarne, nell’indice dedicato agli anziani; le trasformazioni in contratti a tempo indeterminato di rapporti di lavoro in essere e l’imprenditorialità under 35 per l’indice dei giovani; il numero di progetti finanziati con fondi Pnrr nell’istruzione e i fruitori di servizi comunali all’infanzia per l’indice dei bambini. Per Ricchezza e consumi, Verona fa segnare un aumento del valore aggiunto pro capite (+3,8%); il prezzo medio della vendita di case sale del +4,5%, scende invece il canone medio di locazione. Sul fronte sicurezza e giustizia, Verona è al 22° posto e salgono in modo molto forte i furti in abitazione che rappresenta l’indice peggiore tanto che città e provincia si piazzano al 6° posto tra i capoluoghi meno sicuri. Il dato è di 374 denunce ogni 100 mila abitanti. Aumentano significativamente proprio quei reati che danno il senso della insicurezza: furti nelle case (sesto posto), furti negli esercizi commerciali (nona posizione tra le peggiori città), rapine nei negozi (settimo posto), e poi usura e violenze sessuali. E veniamo all’ambiente e all’ecosistema urbano. Verona non è tra le città più verdi piazzandosi al 78° posto; migliorano un po’ le Pm10 (ma Verona è al 93° posto, in fondo alla classifica) e l’ozono per la qualità dell’aria, ma peggiorano biossido di azoto e Pm2,5; peggiorano i consumi idrici, i rifiuti prodotti, la dispersione della rete idrica; male la raccolta differenziata; migliorano poco le piste ciclabili (+1,9% ma 40ma posizione) peggiora il dato dei passeggeri del trasporto pubblico e la conseguente offerta; peggiora l’uso del suolo e gli unici dati positivi sono l’inserimento di nuovi alberi e il solare pubblico. Insomma, c’è molto da lavorare per risalire. Nel capitolo Cultura e tempo libero migliorano indici per le librerie e la sportività: primi per risultati sportivi paralimpici, decimi per strutture sportive; sesti per il calcio dilettanti; settimi per il ciclismo. in questo capitolo Verona arriva al 6° posto finale con un miglioramento di 12 posizioni sul 2023.

La sicurezza resta in attesa di risposte. Verona e Provincia scendono dal 53° al 70° posto. Benini: «Siamo al fianco del prefetto»

“Pur senza indulgere in trionfalismi, il risultato ottenuto non può che renderci orgogliosi. In particolare, spicca la performance del numero medio di oltre 200 spettatori per evento, a fronte di una media nazionale di 68. Verona dimostra la forza del suo sistema dello spettacolo dal vivo. Questo risultato ci porta ad apprezzare l’importanza di avere sul territorio realtà artistico-culturali ben strutturate, come la Fondazione Arena di Verona che nel 2024 ha raggiunto i quasi 420 mila spettatori complessivi. Da non sottovalutare, il contributo dato dai concerti pop ospitati in Arena, dagli spettacoli di prosa musica e danza dell’Estate Teatrale Veronese, che ha attirato più di 50.000 spettatori, e dalle stagioni di altre quattro prestigiose sedi teatrali.. Anche la provincia gioca un ruolo significativo, con rassegne consolidate e di alto profilo, come quelle del Teatro Salieri di Legnago o il Film Festival della Lessinia. Questo quadro dimostra come l’intero territorio veronese, città e provincia, contribuisca a creare un sistema culturale capace di attrarre e soddisfare pubblici eterogenei, facendo della cultura e del tempo libero uno dei suoi punti di forza, da alimentare costantemente con progetti di qualità”. Una nota Benini la riserva al tema della sicurezza, dove Verona e Provincia passano dal 53° al 70° posto. A causa anche dei gravi fatti registrati dai comuni della provincia come Nogara, Villafranca e San Bonifacio. «L’assenza di commissariati in provincia, i pensionamenti del personale delle Forze dell’Ordine, i tempi lunghi della Giustizia connessi a carenze croniche di personale sono tutti elementi rappresentati alle istituzioni centrali per le quali attendiamo risposte in parte date, per quanto di sua competenza, dal ministro Piantedosi, che abbiamo incontrato più volte. Per il resto siamo in attesa di atti concreti anche dai parlamentari veronesi la cui assenza all’incontro sul tema, promosso dal Sindaco ha destato molte perplessità, ma confidiamo in una loro maggiore consapevolezza».