Quali vie d’uscita per le donne migranti vittima di violenza? Il tema sarà affrontato nel seminario “L’inclusione delle donne migranti uscite dalla violenza” che si terrà venerdì 21 prossimo, dalle ore 9, a Verona in via dell’Artigliere 19, presso l’Aula Menegazzi del Palazzo “Ex Economia” in occasione della Giornata europea contro la tratta di persone.
Interverranno tra gli altri Rosanna Cima, ricercatrice di pedagogia, Vittorio Zanon, assistente sociale, e Anna Fiscale, fondatrice e presidente della cooperativa sociale Quid. Apriranno i lavori Luisa Ceni, Assessore alle Politiche Sociali, e Raffaele Grottola, Direttore dei servizi sociali della AULSS 9. Modera Nicoletta Pasqualini, giornalista di Semprenews.
«Le donne richiedenti asilo e rifugiate hanno subito violenze e discriminazioni prima, durante e dopo il viaggio di migrazione lungo le rotte per l’Europa. – spiega Irene Ciambezi, operatrice antitratta – L’impatto della crisi da Covid-19 ha inoltre causato un aumento della violenza di genere in Europa: violenza fisica e psicologica, il controllo coercitivo e la violenza online».
Nel corso della mattinata verrà proiettato in prima visione a Verona il cortometraggio Ballerina del regista Kristian Gianfreda, prodotto da Coffee Time Film. La pellicola è ispirata alla storia vera di una donna migrante vittima di tratta a fini sessuali e vanta numerosi riconoscimenti: miglior cortometraggio al Venezia Shorts Film festival (2020); al Shorts Awards Cannes (2020); al Around Films international Festival di Berlino (2020); al Socially Relevant Film Festival di New York (2021). L’evento è organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII nell’ambito del progetto europeo “MIRIAM. Donne migranti libere dalla violenza”, in partenariato con l’associazione Differenza Donna, con il patrocinio del Comune di Verona e dell’Università di Verona – Dipartimento di Scienze Umane.
Il progetto MIRIAM. Donne migranti libere dalla violenza offre servizi di sostegno sia alle donne vittima di violenza sia alle richieste di aiuto pervenute tramite altre associazioni. Tra i servizi offerti vi è l’accoglienza nelle case della Papa Giovanni, consulenza legale, supporto psicosociale, accompagnamento sanitario. Infine il progetto fino ad oggi ha promosso, anche in Veneto, una formazione specifica di 1000 professionisti e volontari di centri di accoglienza, servizi socio-sanitari e terzo settore.