Ci risiamo. Sono passati 8 mesi dallo scoppio della pandemia, sono migliorate le cure, il comportamento degli italiani, la carica virale è scesa drasticamente, i veri malati sono molti meno, ma la confusione che regna nella sala dei bottoni è la stessa. Un esempio su tutti: il Viminale, dopo aver informato gli italiani sull’obbligo di mascherina anche mentre si svolge attività motoria, ha dovuto diffondere un ulteriore comunicato stampa per sottolineare che chi corre nei parchi, per strada, in spiaggia, in campagna, insomma ovunque, può farlo senza protezione sul naso e la bocca. Mentre scriviamo calcio, basket e gli altri sport di contatto (a livello amatoriale, forse anche dilettantistico) vanno verso la sospensione, e in questo caso lo stop sarà inevitabilmente prolungato fino a primavera, quando sarà terminata l’influenza stagionale. E fa niente se il 75% dei contagi avviene tra le mura domestiche e se nelle pizzerie ci si alita addosso. I ragazzi continueranno a contagiarsi in famiglia giocando alla playstation, mangiando merendine e ingrassando, come se l’obesità non fosse una pericolosa malattia. “Andrà tutto bene”, ci vogliono sui balconi mentre il Paese muore di inedia. E siamo solo al 12 ottobre…
A.G.