Pronto Soccorso, sicurezza a rischio Gottardi: “E’ indispensabile dotare la struttura di personale che si occupi di chi aggredisce”

A seguito dell’ennesimo episodio di violenza verificatosi venerdì sera al pronto soccorso di Borgo Trento, Stefano Gottardi, segretario generale Uil Fpl Verona, denuncia l’emergenza in atto: «Ormai è indispensabile dotare i pronto soccorso di personale dedicato alla gestione e contenimento di individui in stato di alterazione, che si permettono di aggredire e danneggiare i nostri presidi sanitari. La sicurezza del personale e dei pazienti non può più essere messa a rischio». A un mese dall’ultimo grave episodio di violenza, – aggiunge Gottardi – nulla è cambiato, e le procedure di segnalazione interna all’azienda ospedaliera non hanno ricevuto l’attenzione dovuta. Il personale segnala la totale mancanza di supporto per le vittime di aggressioni, nonostante esista un servizio di psicologia clinica attivo. In molte occasioni, i professionisti sanitari si trovano soli e senza adeguato supporto. La situazione è particolarmente critica durante i fine settimana, quando episodi di violenza sono frequenti, non solo a Verona, ma in tutta Italia. Non possiamo restare indifferenti di fronte a questo fenomeno che mina ulteriormente la già fragile condizione dei nostri pronto soccorso, sempre più alle prese con una carenza di personale che non accetta più questa situazione insostenibile. La campagna lanciata dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, “ZERO MORTI SUL LAVORO”, nasce per tutelare le lavoratrici e i lavoratori. “Noi, con forza – dice Stefano Gottardi – rivendichiamo anche in questo caso una tutela concreta per il nostro personale sanitario. Non bastano più le parole: servono fatti tangibili. Non possiamo permettere che una persona armata di oggetti contundenti possa scagliarli liberamente all’interno di un pronto soccorso, colpendo chiunque si trovi nel raggio d’azione. Un operatore sanitario è stato fortunatamente colpito alla spalla da uno degli oggetti lanciati con forza inaudita, con una prognosi di sette giorni. Ma cosa sarebbe successo se fosse stato colpito al volto o se non fosse riuscito a intervenire in tempo? E pensiamo alle tre infermiere in triage che si sono dovute barricarsi per sfuggire alla furia dell’aggressore. A nome di tutti i professionisti del settore, ci rivolgiamo al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, affinché intervenga con azioni concrete per garantire la sicurezza dei nostri presidi sanitari, inviando personale dedicato alla loro protezione. I pronto soccorso rappresentano l’unico punto di riferimento per i cittadini in caso di emergenza sanitaria, in particolare durante i fine settimana, quando la pressione è maggiore. Nonostante i significativi fondi stanziati, questi risultano ancora insufficienti a fronte dei tempi di attesa e della crescente necessità di tutela. Non possiamo permetterci che gli sforzi economici già investiti vengano vanificati dalla mancanza di un’adeguata sicurezza. Chiediamo, inoltre, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di inserire in cima all’agenda politica la questione della sicurezza nei pronto soccorso, per tutelare il diritto alla salute dei cittadini e preservare l’economia del nostro paese. Al grido di allarme si aggiunge quello di Giovanni Zanini, della CISL FP Verona che chiede che si “ripristini immediatamente un posto di Polizia all’interno del Pronto Soccorso con agenti in divisa quale deterrente le aggressioni”. Chiede inoltre a sindaco, prefetto e questore un intervento immediato e concreto per fare in modo che episodi del genere non accadano più.