Come annunciare all’ultimo la presenza di Vasco Rossi a Sanremo. Fratelli d’Italia ha tenuto nascosta la candidatura di GianMarco Mazzi fino all’ultimo minuto. Bel colpo, niente da dire, per il manager veronese che finirà dritto in Parlamento.
E’ lui, indubbiamente, il nome più sorprendente emerso dal lungo elenco dei candidati, presentato ieri alle 20.
Un elenco, come già detto ieri, dove brillano anche esclusi eccellenti, come Massimo Ferro, Forza Italia, sacrificato da Berlusconi sull’altare di Flavio Tosi.
Ma torniamo alle sorprese “in positivo”. Sempre Fratelli d’Italia punta su Matteo Gelmetti, vicepresidente della Fiera e su Maddalena Morgante, sponsorizzata da Ignazio La Russa e probabile nuova parlamentare, così come Marco Padovani. E’ rimasto fuori invece Daniele Polato, di cui s’era parlato come di un possibile candidato. E non c’è traccia neppure dell’ex sindaco Federico Sboarina, per il quale Giorgia Meloni attende evidentemente tempi migliori e altre occasioni. Ovvia la ricnoferna di Ciro Maschio, “blindato” da tempo.
Nella Lega, ride Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi, già candidato vicesindaco nel caso in cui fosse stato eletto Sboarina.
Un po’ più scuro il volto di Nicolò Zavarise, che fino all’ultimo sembrava in vantaggio sul collega di partito. Confermati Fontana, Turri, Vania Valbusa e Tosato, è rimasto fuori Paolo Paternoster.
Di Forza Italia, già s’è detto. L’ha spuntata Tosi, che non ha mancato di ringraziare Silvio Berlusconi. “Ha avuto fiducia in me e lo ringrazio per questo” ha detto Tosi. “C’è molto lavoro da fare, penso soprattutto agli interventi per aiutare le famiglie in difficoltà, in particolare con la riduzione delle bollette, primo punto da affrontare”.
Per quanto riguarda altri nomi veronesi, confermata la presenza di Davide Bendinelli, con Italia Viva di Renzi. La stessa list propone anche l’ex assessore all’urbanistica della Giunta Sironi, Stefano Cesari.
Più Europa propone il volto nuovo di Annalisa Nalin. Nel Pd, c’me ampiamente previsto e nnunciato, è Alessia Rotta al primo posto nel listino della Camera. La corsa adesso è davvero al via.
Il Centrodestra viaggia verso il 50%
Manca poco più di un mese alle elezioni e i sondaggi parlano chiaro: il centrodestra è nettamente avanti Brutte notizie per Letta e per il Terzo polo. La coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia viaggia verso quota 50%, mentre la squadra di sinistra palesa evidenti difficoltà. Nessuna sorpresa, invece, per l’asse Calenda-Renzi. Le ambizioni dei “centristi” devono fare i conti, infatti, con la realtà: quasi tutte le ultime rilevazioni danno Azione e Italia Viva sotto il 5%.Quasi un italiano su due si schiera con il centrodestra secondo le rilevazioni di Tecnè. Da segnalare l’ottima performance di Forza Italia: gli azzurri di Silvio Berlusconi sono dati all’11,4%, pronti a insidiare il Carroccio (in lieve ribasso al 12,9%). Il partito di Giorgia Meloni, invece, è al 24,3%. Il Partito Democratico, insieme agli altri partiti, raggiunge a malapena il 30%. Il Movimento 5 Stelle si aggira attorno al 10% (10,2% per la precisione), mentre Calenda e Renzi non possono sicuramente stappare lo champagne: nonostante la sicumera dell’ex titolare del Mise, Azione e Italia Viva raccolgono il 4,8%.
Il recente sondaggio firmato Termometro Politico stima il centrodestra al 46,2%: anche in questo caso, la coalizione è guidata dall’ottimo risultato di Fratelli d’Italia (24,3%). Niente da fare, almeno per il momento, per l’accozzaglia lettiana: il centrosinistra non va oltre il 28,1%, nonostante la soddisfacente stima per il Partito Democratico (23,5%). Il Movimento 5 Stelle è quotato all’11,2%, mentre il Terzo polo è al 5,4%.
Anche secondo i sondaggi di Ipsos sono tempi duri per il Terzo polo. Interpellato dal Sussidiario, Enzo Risso (direttore scientifico dell’istituto) colloca l’alleanza Calenda-Renzi tra il 3,9% e il 4,5%. Le intenzioni di voto, pure qui, portano buone novelle al centrodestra: “La coalizione è tra il 46 e il 48%. FdI è tra il 22-23%, Lega 14-15%, FI 7-8%”. Quasi 20 punti percentuali di vantaggio su Partito Democratico & Co.: “Il Pd è al 23%, con gli alleati – Sinistra italiana, +Europa, verdi, Di Maio – arriva al 29,5%”.