Quasi 800 aziende, il 5% in più rispetto alla scorsa edizione, sette padiglioni per un totale di 115mila metri quadrati espositivi, in crescita di oltre il 9 per cento. Sono questi i numeri di Progetto Fuoco, la rassegna biennale organizzata da Piemmeti, società controllata di Veronafiere, che ha inaugurato a Verona la sua 11ª edizione. Progetto Fuoco è il più importante appuntamento mondiale dedicato al settore della produzione di calore ed energia dalla legna. Un salone che spazia dall’arrendamento con stufe camini e cucine, agli impianti di riscaldamento con caldaie, bruciatori, e impianti di cogenerazione a biomassa, alla lavorazione della legna. Un settore ad alta innovazione, dove gli impianti di ultima generazione sono in grado di ridurre del 70% le emissioni di polveri, e che in Italia conta 14mila aziende e 72mila addetti, per un fatturato di 5 miliardi di euro. Al taglio del nastro il sottosegretario del MIPAAF Giuseppe Castiglione, il sindaco Federico Sboarina, l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Veneto Roberto Marcato, il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, e il presidente di Piemmeti Spa, Ado Rebuli. A dimostrazione dell’internazionalità di Progetto Fuoco, sono 322 gli espositori dall’estero provenienti da 38 paesi, in particolare Spagna, Francia e Germania per l’area degli impianti di riscaldamento e canne fumarie; e da Austria Germania, paesi del Est e del Baltico per la produzione di pellet e legna da ardere. In arrivo anche delegazioni di buyer da Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Paesi Scandinavi, Polonia, Russia, Grecia e Paesi Baltici. “Progetto Fuoco – ha detto il presidente della Fiera Danese – si conferma una piattaforma di business per le imprese, e una vetrina importante per un settore che può contribuire allo sviluppo moderno del Paese, in chiave di una sostenibilità ambientale che non è più soltanto un fatto culturale, ma un driver di crescita economica globale”.