Fondazione Tender to Nave Italia (Ttni), con l’università di Verona, l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) con la sua Fondazione (Fism), e Marina Militare realizzeranno un innovativo progetto (chiamato Progetto Esprimo) a bordo della Nave Scuola Palinuro.
“Il viaggio di Esprimo – demons on the boat”, è un progetto ideato da ricercatori del dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’università di Verona, guidati da Michela Rimondini docente di psicologia clinica. I risultati ottenuti nel biennio 23/24 con pazienti tra i 18 e i 45 anni affetti da sclerosi multipla, imbarcati sul brigantino Nave Italia, pubblicati dalla rivista Journal of Contextual Behavioral Science, sono stati così incoraggianti nel raggiungimento di maggiore autonomia, autostima e riabilitazione psicomotoria da sollecitare un allargamento degli obiettivi di ricerca coinvolgendo anche Nave Palinuro. In concomitanza delle regate dell’American Cup a Barcellona 2024, prevista per la prima settimana di settembre, il nuovo e sfidante esperimento avrà luogo. Otto giovani adulte con sclerosi multipla si imbarcheranno su Palinuro, affrontando sfide simili a quelle affrontate a bordo dai giovani allievi del Morosini.
Progetto esprimo con i pazienti affetti da sclerosi multipla
Realizzare un percorso avventuroso immersi nella natura per favorire il processo di adattamento della malattia in giovani pazienti con Sm e monitorare gli aspetti motori, psicologici e relazionali integrati nell’esperienza sfidante della navigazione: questi gli obiettivi scientifici del progetto Esprimo, che si svolgerà sul Palinuro, disegnato da Michela Rimondini con l’ausilio dei ricercatori Fism, Jessica Podda e Giampaolo Brichetto. In parallelo, Univr e Aism monitoreranno il processo di apprendimento, i benefici ottenuti, le riflessioni e i cambiamenti legati all’esperienza di navigazione, da parte dei pazienti a bordo.
Grazie alla pluriennale esperienza di Ttnie al personale della Marina Militare, il metodo Nave Italia si è affermato negli ultimi 18 anni come uno dei sistemi riabilitativi e psicoeducativi più efficaci al mondo. Sfruttando avventura, disciplina militare, inclusione sociale e prossimità nella relazione d’aiuto, imbarchi di una settimana sono in grado di modificare comportamenti, pregiudizi personali e autonomie, permettendo di raggiungere una qualità di vita migliore a persone rese fragili da disabilità e disagio.
A bordo del Palinuro si sperimenterà per la prima volta il metodo Nave Italia su 8 giovani donne colpite da SM, che potranno vivere l’entusiasmante avventura come membri effettivi dell’equipaggio, attorniati dal mare e dal vento nella splendida cornice dei campi di regata sul mare di Barcellona. Ciascuno con un ruolo preciso, marinai, pazienti e ricercatori, definito da una disciplina militare capace di generare e trasmettere sicurezza. L’applicazione del Metodo Nave Italia prevede che anche per questo progetto siano previste tre fasi, una precedente, una durante e una post navigazione.
La novità assoluta è che i parametri motori e la qualità del sonno dei partecipanti saranno monitorati con l’ausilio di sensori indossabili a partire dall’imbarco e fino al termine del viaggio. Sarà possibile monitorare intensità e durata del movimento, attività cardiaca, parametri pressori, ore di sonno, affaticamento muscolare ecc. arricchendo le valutazioni cliniche e psicologiche di dati sinora mai raccolti per questo tipo di processo riabilitativo.
Il commento
“Il dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento ha, tra i suoi fini istituzionali, la promozione dello sviluppo ed il progresso della cultura e delle scienze attraverso la ricerca, l’insegnamento e la collaborazione scientifica e culturale con altre istituzioni, soggetti pubblici e privati”, sottolinea Michela Rimondini. “Il progetto Esprimo è condotto da un gruppo di clinici e ricercatori afferenti al Centro regionale sclerosi multipla dell’ospedale di Borgo Roma dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, all’Unità operativa complessa di neurologia dell’ospedale di Arzignano e ricercatori afferenti al Dnbm, impegnati da diversi anni nell’attività assistenziale e di ricerca nell’ambito della sclerosi multipla. Esprimo si occupa dal 2018 di supportare la resilienza di giovani con sclerosi multipla, favorendo l’adattamento alla malattia, l’inclusione sociale e combattendo lo stigma legato alla condizione di disabilità e fragilità”.
“Lontano da percorsi sanitari chiusi in palestre in cui fare esercizi di fisioterapia – afferma il direttore scientifico Ttni Paolo Cornaglia Ferraris – l’avventura sul Palinuro, secondo il Metodo Nave Italia, promette vantaggi motivazionali ed emozionali rilevanti. Sarà un’occasione per sensibilizzare la nostra veloce e distratta società rispetto alla capacità di resilienza delle persone affette da SM, motiverà questi pazienti ad uscire di casa, superando lo stigma di depressione e disabilità crescente. Vivere un’avventura entusiasmante, coinvolgente, gioiosa, affrontando sfide fisiche e psicologiche straordinarie potrà far dire orgogliosamente a queste ragazze: “… e ora provateci anche voi cosiddetti normali, se ci riuscite”. Un modo diverso e nuovo di presentare la propria malattia a chi vorrebbe rinchiuderla nel pregiudizio di spazi assistenziali spesso tristi, qualche volta soffocanti”.
L’obiettivo della spedizione
“La spedizione sul Palinuro consentirà di esplorare per la prima volta gli effetti sul benessere globale delle persone con sclerosi multipla (SM) di un’esperienza outdoor certamente sfidante dal punto di vista fisico e psicologico. Non solo. Questa iniziativa ha una forte valenza comunitaria: uno degli obiettivi principali è de-stigmatizzare la patologia e la disabilità, sensibilizzando l’opinione pubblica sulle tematiche che caratterizzano il progetto. L’avventura sul Palinuro rappresenta un’opportunità straordinaria per 8 giovani donne di affrontare le loro sfide personali in un contesto unico e stimolante, dimostrando a sé stesse e al mondo che la SM non può e non deve essere un ostacolo insormontabile. Siamo orgogliosi ed entusiasti di supportare questo progetto innovativo e di conoscerne in futuro i suoi effetti sulla vita delle partecipanti e sulla percezione della SM nella società”, dichiara Jessica Podda, ricercatrice di Aism e della sua Fondazione Fism.