Animare le Comunità, favorire Laboratori di Inclusione. Parole con significati che non basta una riga per sintetizzarli in modo efficace; che riformulano l’acronimo di ACLI in chiave innovativa, dentro al mondo che conosciamo oggi. Parole che formano il titolo di un progetto, che è soprattutto un esperimento nuovo ed interessante dentro all’associazione. Al centro, le nostre comunità locali, che prima ancora di essere ri-animate, vanno ri-esplorate, ri-abitate, con processi partecipativi in cui trovi ascolto e spazio l’espressione delle diversità, delle fragilità e delle risorse individuali e collettive. Finanziato con fondi regionali del Terzo Settore, questo progetto nasce da un percorso che ha portato le Acli di Treviso, Venezia, Verona, coordinate dal livello regionale a mettersi insieme per condividere, scrivere ed ora realizzare attività di formazione e di animazione di comunità.
“Sono previste diverse azioni’’– spiega Laura Vacilotto, coordinatrice regionale dei progetti Acli.
Saranno attivati 4 sportelli, uno di pronto intervento, uno di portierato sociale, due di segretariato; delle esperienze di social cafè; delle iniziative di animazione di comunità. “I percorsi e gli sportelli attivati – aggiunge Claudio Bolcato, presidente provinciale di Acli Verona – mettono al centro di tutto la persona, coinvolta nella sua capacità di generare relazioni e legami comunitari. Attraverso l’attivazione di specifici ed innovativi strumenti, ma soprattutto di reti associative, puntiamo a rendere vivibili e fruibili i nostri territori, proponendo progetti che non parlano solo all’oggi ma anche al domani delle nostre comunità”.
Il progetto si sviluppa dunque nelle province di Treviso, Venezia e Verona ed in particolare in alcune aree più colpite sul piano economico e sociale dalle conseguenze della pandemia: la città metropolitana di Venezia, Verona, i comuni di “periferia” trevigiana Silea e Giavera del Montello; 4 i partner di progetto, 10 le organizzazioni che collaborano, oltre 700 i destinatari individuati.
“In una realtà profondamente mutata dall’emergenza Covid, caratterizzata dall’emersione di nuove fragilità e bisogni, A.C.xL.I. punta a rafforzare e riqualificare la pratica del volontariato, per renderla capace di essere, in modo innovativo e al passo con i tempi, collante sociale in grado di favorire l’inclusione e di instaurare relazioni di aiuto – conclude Andrea Citron, presidente regionale Acli.