La tragedia dei migranti per qualcuno è la gallina dalle uova d’oro. Lo ha dimostrato nel suo ultimo libro-inchiesta, “Profugopoli. Quelli che si riempiono le tasche con il business degli immigrati”, edito da Mondadori il direttore del Tg4 Mario Giordano, intervenendo all’incontro organizzato da Massimo Giorgetti, vicepresidente del Consiglio regionale, in una superaffollata Sala Convegni del Banco Popolare in via San Cosimo 10. ” Il problema dei profughi riguarda da vicino tutti noi”, ha affermato Giorgetti. ” Ma cosa si nasconde dietro a questa tragedia umanitaria ? L’ottimo libro di Giordano affronta il tema e l’incontro che ho organizzato è stata una buona occasione per saperne qualcosa di più.” E Giordano non si è tirato indietro. “Si tratta”, va dicendo da tempo, “di milioni e milioni di euro – denaro dei contribuenti – gestiti dallo Stato in questa situazione d’emergenza, che finiscono nelle tasche dei soliti avventurieri improvvisati, faccendieri dell’ultima ora, speculatori di ogni tipo. Si parla spesso di accoglienza e solidarietà, ma è sufficiente sollevare il velo dell’emergenza immigrazione per scoprire che dietro il paravento del buonismo si nascondono soprattutto gli affari”, denuncia Giordano che fa l’esempio di alcuni soggetti coinvolti nell’emergenza profughi: la società che organizza corsi per buttafuori e addetti alle pompe funebri ed è controllata dal noto paradiso fiscale dell’isola di Jersey; l’ex consulente campano che con gli immigrati incassa 24.000 euro al giorno e gira in Ferrari; la multinazionale francese dell’energia e l’Arcipesca di Vibo Valentia”. Così, mentre si parla di accoglienza e solidarietà, c’è chi, in tempo di crisi economica, ha messo in piedi vere e proprie industrie sulla disperazione altrui: rispetto al 95% delle aziende italiane che fattura meno di 2 milioni di euro l’anno, ci sono cooperative che arrivano anche a 100 milioni e altre che in 12 mesi hanno aumentato il fatturato del 178%.