Ieri mattina sono arrivate a Castel d’Azzano anche le telecamere di Agorà, la strasmissione di approfondimento di RaiTre condotta in studio da Gerardo Greco. Tutti accorsi per verificare la vicenda dell’hotel “Cristallo”, requisito per ospitare i profughi. La notizia era stata postata su Facebook direttamente dal sindaco di Castel d’Azzano, Antonello Panuccio. “Assurdo, all’Hotel Cristallo a Castel d’Azzano, in piena stagione Fiera Cavalli, con tutte le prenotazione già fatte invece di clienti arriveranno profughi. Quanti? Non lo sappiamo” aveva scritto, “ci sono 93 camere.Ho letto il decreto di REQUISIZIONE (prevista da una legge del 1865) dell’albergo dal 30 Ottobre al 31 Gennaio 2017 che ovviamente è stato fatto senza minimamente sentire il Comune e sembra non concordato con la proprietà” concludeva il post del sindaco. Infatti la famiglia Poiani, proprietaria dello stabile, come affermato dall’avvocato Agostino Rigoli, aveva già l’albergo pieno in vista di FieraCavalli ed è stata costretta a spostare alcuni clienti I Poiani sono proprietari di altri quattro hotel) in altre strutture. Ne sta derivando un danno economico ancor più difficile da mandare giù vista l’azione unilaterale e senza preavviso della prefettura, da cui è arrivata solo la promessa di una ulteriore valutazione. La famiglia sta ora riprendendo in considerazione l’ipotesi di ricorrere al Tar contro il decreto. Intanto il sindaco Panuccio deve fare i conti con le critiche della minoranza. Le prime vengono dalla consigliera comunale Pd Sara Annechini che ha incontrato in prefettura Alessandro Tortorella, capo di gabinetto, per conoscere i dettagli della vicenda. «La Prefettura», spiegano, «ha chiesto più volte ai sindaci dei 98 comuni della provincia collaborazione nella gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo, richieste cadute per lo più nel vuoto. Nella presente situazione, senza dialogo sono evidenti i risultati che si ottengono. Castel d’Azzano», ha detto, «non ha mai avuto sul suo territorio richiedenti asilo». Il messaggio del capo dipartimento immigrazione del Viminale Mario Morcone è chiarissimo: se i sindaci danno il minimo spazio per l’accoglienza, si garantiscono la non intrusione della Prefettura.«È un precedente pericoloso. Stiamo andando verso l’esproprio di Stato», parola di Lorenzo Fontana, vicesegretario federale ed eurodeputato della Lega Nord.