Prima app in Italia contro il caporalato Agribi con Inail e Spisal è pensata per insegnare la sicurezza e il contratto di lavoro agli stranieri

In provincia di Verona, nel 2022, sono stati assunti 18.320 operai stranieri nel comparto agricolo, pari al 70% del totale dei nuovi addetti del settore. La lingua italiana è fondamentale per comprendere non solo direttive e regole, ma anche i comportamenti sicuri, dato che per un lavoratore straniero il rischio di incorrere in un infortunio è quattro volte maggiore rispetto ad un bracciante italiano. E nel 2023 gli infortuni in agricoltura nel Veronese sono stati 700, pari ad un terzo sui circa 2.000 in Veneto.
Numeri ancora alti, che hanno portato l’ente bilaterale dell’agricoltura veronese Agribi a lanciare un progetto all’avanguardia in Italia: si tratta della prima app pensata specificatamente per l’agricoltura e mirata a insegnare non solo una base di lingua italiana, ma anche la terminologia relativa al contratto di lavoro, ai diritti e doveri, alle regole sul lavoro e alla sicurezza. Uno strumento che può contribuire anche a contrastare il caporalato.
Il progetto, che si chiama “Impara la lingua con la sicurezza in agricoltura”, è stato presentato oggi in Prefettura alla presenza di sindacati di categoria e associazioni. Realizzato da Agribi in collaborazione con Busuu, app e piattaforma digitale che sta cambiando il modo di imparare le lingue, e agenzia 8 Wave di Verona per la componente comunicativa e grafica, l’iniziativa conta sul sostegno economico di Inail e Spisal-Aulss 9 Scaligera, che ne condividono le finalità. La app è già stata testata nelle scorse settimane da un target composto da una decina di lavoratori stranieri, che l’hanno sperimentata su uno smartphone, uno strumento di cui tutti dispongono.
Agribi, di cui fanno parte Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, si pone ancora una volta come capofila a livello nazionale nel campo delle buone pratiche dell’agricoltura: dalla prevenzione dello sfruttamento in agricoltura alla formazione mirata all’assunzione dei migranti vittime del caporalato; dal contratto di lavoro multilingue al portale nato per agevolare l’incontro trasparente tra la domanda e l’offerta di lavoro. Senza contare le numerose iniziative nel campo della sicurezza e della prevenzione, come le visite mediche stagionali, le visite specialistiche e la distribuzione di cappelli e borracce per prevenire i colpi di calore, oltre alla possibilità di modificare gli orari di lavoro nelle giornate più calde.
Il prefetto Demetrio Martino ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa assunta da Agribi a vantaggio dei cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale.
Il presidente di Agribi Luigi Bassani ha ricordato che l’ente è impegnato sul fronte della sicurezza sul lavoro, la prevenzione delle malattie dei lavoratori e la lotta contro il caporalato. Mario Gobbi, direttore dello Spisal e coordinatore del progetto per l’Ulss 9 Scaligera ha rilevato come negli ultimi anni ci sia stato un notevole aumento delle denunce di malattie.
Infine il direttore dell’Inail Franco Polosa ha ricordato come nel 2023 si siano registrati oltre 2.000 infortuni in agricoltura.