La chiusura della sezione di prosa dell’Estate Teatrale al Teatro Camploy è affidata allo spettacolo di Cantieri Invisibili PADRE, FIGLIO E SPIRITO STANCO, che sarà rappresentato stasera martedì 24, mercoledì 25 e giovedì 26 settembre alle ore 21.
Il testo di Francesca Mignemi avrà la regia di Sebastiano Bronzato e vedrà impegnati in scena Alberto Bronzato, Sebastiano Bronzato e Andrea de Manincor.
Un ragazzo e suo padre ereditano un teatro dal nonno, che è da poco mancato. I due esplorano lo spazio per valutarne le possibilità, capire come e cosa cambiare per rilanciare il teatro. Oggetti, atmosfere e dettagli diventano il pretesto per raccontare situazioni che entrambi hanno vissuto con il nonno. Il padre e il figlio condividono ricordi e aneddoti mentre mettono a soqquadro lo spazio. Qualcuno o qualcosa sembra però non essere d’accordo con questa piccola rivoluzione e costringe i due a fare i conti con il passato.
“Passato, presente e futuro, tre le linee temporali che si intrecciano nella vicenda – dice il regista Sebastiano Bronzato – il luogo che fa da contenitore all’episodio è il teatro stesso con il suo carico di storie, reali e di finzione. Il tema da cui il lavoro prende le mosse è quello del ricordo, concetto che permette ad eventi passati di trovare nuova vita nel presente e di arrivare intatti al futuro. Il passato è in questo lavoro connesso allo spazio del teatro e al suo proprietario, il nonno. La memoria passa attraverso il filo rosso della famiglia: un figlio, un padre e un nonno si interrogano sulle medesime questioni, interagiscono con uno stesso spazio ma si daranno risposte differenti.”
Il regista lancia alcuni quesiti: “Cosa andrà perduto e cosa invece verrà conservato grazie alla memoria e al ricordo? Cosa significa ricordare? Può il ricordo diventare una guida e una traccia per costruire il futuro?”. Lo scopriremo a teatro.