Un piano di controllo promosso dal prefetto, Donato Cafagna, con la partecipazione dello SPISAL dell’ULSS 9, dell’ Ispettorato territoriale del lavoro, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e con il contributo delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale di Verona e l’attivazione di un tavolo con Banca d’Italia, ABI, INPS, Comune di Verona, Provincia, associazioni di categoria e Università scaligera. E’ su queste due linee di azione che la Prefettura ha chiamato a cooperare le forze economiche e sociali e le istituzioni per il riavvio delle attività produttive nella fase 2. L’obiettivo è realizzare un reale sostegno alle imprese nella delicata congiuntura della ripresa, anche attraverso il supporto e la condivisione dell’attività svolta dalla task force per le misure anti covid negli ambienti di lavoro.
“Stiamo programmando i controlli – ha spiegato il prefetto Cafagna – in un’ottica non punitiva, ma di affiancamento e accompagnamento alle imprese. I contenuti del protocollo, condiviso con le associazioni datoriali e i sindacati, sono a disposizione di tutti gli interessati: piano ed allegati sono pubblicati sul sito della prefettura. Si tratta di un progetto a step che vuole mettere a disposizione di aziende e operatori uno strumento di lavoro agile e rispondere ai tanti dubbi che si presentano nella prima applicazione delle misure di contenimento del contagio”. Per questo motivo è stata realizzata un’attività informativa a favore degli operatori della sicurezza, che verrà estesa anche alle associazioni di categoria e ai sindacati; inoltre è stata creata una banca dati sugli esiti dei controlli e per il monitoraggio delle attività svolta dai nuclei misti di vigilanza . “Un aspetto altrettanto importante è quello del supporto economico attraverso l’accesso al credito e agli ammortizzatori sociali – ha aggiunto Cafagna – e per questa ragione il confronto con le associazioni di categoria e i sindacati è stato esteso anche ad INPS, ABI e Banca d’Italia. È necessario che gli strumenti messi a disposizione dal Governo diano tempestivamente respiro alla ripresa, superando le incertezze e le lentezze che sono incompatibili con la crisi di liquidità che sta colpendo in modo particolare alcuni settori economici”.
Dal tavolo è emerso che l’INPS in provincia di Verona ha evaso la gran parte delle richieste di cassa integrazione ordinaria e in deroga, mentre più difficoltoso è l’accesso al credito bancario, nonostante la garanzia fornita dal fondo del Mediocredito Centrale, a causa delle complessità organizzative e tecnico-gestioniali, che tuttora gli imprenditori incontrano nel rapporto con gli istituti di credito. “Su questo punto la Prefettura intende essere molto vigile, avvalendosi dell’apporto dello staff giuridico-economico dell’Università degli Studi di Verona”, ha concluso il Prefetto.