«Ho fatto 2.000 chilometri per declamare dei versi in onore a Federico II e sono stata premiata in questo modo. Sono molto legata a questo personaggio perché è stato l’unico capace di portare la pace in Medio Oriente». Con queste parole, la voce carica di emozione, Victoria Irmgard Hartung ha commentato a caldo la sua vittoria al festival “Il Federiciano”. Ha scoperto in diretta che è sua la nuova poesia riprodotta su una stele e affissa ad una abitazione di Rocca Imperiale. Come ben sanno ormai i frequentatori del festival, il vincitore viene indicato alla fine della cerimonia di premiazione quando si raggiunge in corteo il luogo in cui è ubicata la nuova stele e, scoperto il velo, si annuncia il suo nome. In nove edizioni del festival, soltanto nel 2014 era stato presente l’autore premiato. La Hartung, che ha vissuto per quindici anni in Italia, a Verona, lavorando nella scuola come precaria, è ritornata in Germania, a Norimberga, dove insegna all’Università ai profughi iraniani. Proprio uno di loro, ha ispirato i versi della poesia acclamata, dal titolo “Verso mezzanotte”: “Ho sognato le pianure/ disserrarsi ai miei piedi/ seguivo, impaziente/ le correnti calde nascoste/ attraversato il fiume,/ il respiro si calmava/ e il cuore teneva il passo/ della pietra focaia sul fondo./ Ho steso i panni/ alle stelle, così/ la debole luce lontana/ mi impregna/ le articolazioni del sonno./ Viandante, incontro l’Alba,/ e mi ritrovo un corpo costrutto ad arte/ dall’antica salgemma/ delle Crete interne:/ dal lato di ombra/ mi alzo/ inverosimile quadro/ del sole rinato.// Si è conclusa così l’edizione 2017 del festival “Il Federiciano”, dopo il bel pomeriggio trascorso ad ascoltare le poesie declamate all’interno del maestoso castello Svevo di Rocca Imperiale in una cerimonia particolarmente sentita.