“Ormai in Veneto c’è una presenza radicata della criminalità organizzata che permea, da tempo, ogni settore imprenditoriale senza distinzione di settori merceologici. Abbiamo elementi per rilevare che soggetti riconducibili alla criminalità organizzata sono presenti praticamente ovunque, dall’edilizia allo smaltimento di rifiuti, alle attività imprenditoriali più complesse e organizzate. Su questo sicuramente gioca un ruolo determinante la scarsa attenzione culturale del problema dell’infiltrazione mafiosa negli ambienti socio economici, che non significa necessariamente “connivenza” ma che di fatto si tramuta sia in un inquinamento del vivere quotidiano sia nella mancata presa di coscienza reale della società civile e dei suoi organi rappresentativi”.
Parte da questa dichiarazione il Procuratore Capo della Procura Distrettuale Antimafia di Venezia, Bruno Cherchi la scelta dell’incontro formativo organizzato per sabato 21 ottobre dalle 9 alle 12.30 al Circolo 1° Maggio a Montorio cui farà seguito il Pranzo della Legalità e della Giustizia Sociale.
A mettere insieme l’iniziativa la Rete delle scuole S.T.E.I., il Presidio di Libera “Giuseppe e Paolo Borsellino”, il Coordinamento provinciale di Libera, il Coordinamento veronese di Avviso Pubblico col patrocinio del Comune di Verona.
I ragazzi delle scuole superiori e dell’università, impegnati in percorsi di promozione della legalità, dialogheranno con Marco Lombardo, referente di Libera Veneto, con Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso
Pubblico, e con le autorità cittadine su “Mafie e corruzione a Verona: la voce dei giovani”.
A seguire si terrà il pranzo allestito dagli studenti dell’IPSEOA “A. Berti” con l’utilizzo di prodotti di Libera Terra, coltivati sui terreni confiscati alle mafie.
“Un appuntamento ormai consolidato che vede coinvolte associazioni, amministratori Pubblici, insegnanti e studenti – dichiara l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi –. Un fronte unito e compatto per tenere alta la guardia contro chi tenta di inquinare la nostra economia, il nostro lavoro, la nostra fatica”.