POST COVID: Il caso-Genoa e l’allarme suscitato. “La serie A non può essere sospesa” Lo dicono Spadafora e Sileri: "Al momento il problema riguarda una sola squadra"

“Se c’è una squadra con molti positivi, quella squadra ovviamente avrà dei problemi per giocare, ben diverso è avere altri positivi in tutte le altre squadre. Al momento il rischio di sospensione del campionato non c’è, perché il problema riguarda un’unica squadra”.

Lo ha detto Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute. “Se solamente una squadra ha questi problemi, bisognerà trovare una soluzione per quella squadra, se invece dovessero esserci tanti positivi in tante squadre allora il problema è più ampio”, ha spiegato.
“Non credo che oggi debba essere sospeso il campionato, a meno che non si trovino nei prossimi giorni altri positivi in altre squadre. Giocare al calcio è un lavoro e comporta dei rischi, il rischio non potrà mai essere zero. Chi gioca a calcio ha un contatto fisico che pone un certo grado di rischio, i giocatori hanno accettato questo rischio. Bisognerebbe però evitare i contatti non necessari, come gli abbracci durante le esultanze. Anche in politica, qualcuno avrà esultato perché è andato al ballottaggio per le elezioni comunali e ho visto colleghi che si sono abbracciati contenti, questa cosa non si può fare, non va fatta. Bisogna evitare il più possibile le occasioni di rischio. Anche i pranzi in famiglia pongono dei rischi, dobbiamo imparare a mantenere un po’ le distanze. Basta un po’ di buon senso, non dico di tenere la mascherina quando si fa un pranzo in famiglia, ma cercare di limitarsi e usare il buon senso”.
“Non ci sono le condizioni per fermare il campionato di calcio di serie A”. Con poche parole il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, conferma che malgrado i 14 positivi scoperti tra i tesserati e il personale del Genoa, la Serie a non si ferma, almeno per ora. Un intervento, quello di Spadafora, giunto poche ore dopo le dichiarazioni del sottosegretario del ministero della Salute Sandra Zampa, che aveva sostenuto la necessità di fermare tutto.
“Nel protocollo c’è già scritto tutto. Quando c’è un numero di positivi così alto, non si può che fermare il campionato”, avava sottolineato Zampa Frasi che successivamente il sottosegretario ha corretto: “Nel corso della mia intervista a ‘Radio Capital’ ho detto che, in base al Protocollo sottoscritto dalla Figc, i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone. Questo non significa che la Serie A vada sospesa. Saranno poi la Figc e le società calcistiche a decidere sui destini del massimo campionato”. Che resta tuttavia “tra color che son sospesi…

Genoa-Torino rinviata a data da destinarsi

La Lega ha deciso, secondo buon senso: Genoa-Torino è stata rinviata a data da destinarsi. Unica decisione possibile, vista la situazione che avrebbe rischiato di creare un precedente. D’altra parte, non poteva che andare così. Il Genoa è alle corde. Undici giocatori (Behrami, Cassata, Lerager, Marchetti, Melegoni, Luca Pellegrini, Perin, Pjaca, Radovanovic, Schoene, Zappacosta) e quattro membri dello staff (Cistaro, Donato, Gatto, Perasso): la positività dei quindici rossoblù al tampone anti Covid ha imposto il rinvio di Genoa-Torino che la Lega, dopo i patemi di ieri, ha ufficializzato oggi.
Per contro, la negatività di tutti i giocatori del Napoli, in attesa dei nuovi controlli, apre la strada al regolare svolgimento della supersfida con la Juve.
La decisione non ha suscitato polemiche, visto che era nell’aria. “Decisione che condivido – ha dichiarato Cairo, presidente del Torino – e che adesso deve diventare regola qualora si ponessero le identiche situazioni in altre squadre. Dev’essere una regola uguale per tutti, per non condizionare lo sviluppo del campionato. In presenza di tanti positivi, le partite vanno rinviate”.