La vittoria di Giacomo Possamai per il centrosinistra a Vicenza avrà ripercussioni, a breve e inevitabili, anche a Verona. La sconfitta del sindaco uscente Francesco Rucco nel combattutissimo testa a testa finito 51 a 49 avrà, sul fronte del centrodestra, pesanti contraccolpi. Si è ripetuto un po’ il film già visto a Verona dove il candidato Damiano Tommasi sostenuta da una larga coalizione di centrosinistra ha mandato a casa al ballottaggio il sindaco uscente di centrodestra Federico Sboarina. Il centrosinistra riesce così a fare filotto: da Milano, Bergamo. Brescia a Padova, passando per Verona, Trento e Mantova, tutta l’area diventa, a livello di municipi, di uguale colore. Questo apre possibili scenari. Per esempio per l’aeroporto Catullo dove si deve andare in assemblea e potrebbero essere interessati a entrare anche nuovi soci, nel nome di una vicinanza politica. Sicuramente ci saranno immediate conseguenze in Agsm-Aim dove la convivenza tra veronesi di centrosinistra e vicentini di centrodestra ha messo in difficoltà più volte la governance con pretesti politici e attacchi legali. Se vale ancora il principio dello spoil system, cambieranno i membri vicentini del cda. Una omogeneità politica tra città vicine potrebbe anche aprire nuove prospettive di aggregazione per Agsm, da Trento a Mantova sempre che si riesca a ritrovare un’armonia di lavoro nell’azienda di lungadige Galtarossa. Verona, Vicenza e Padova faranno inoltre sentire il proprio peso a livello politico cittadino anche per le prossime regionali della primavera 2024. E potrebbero nascere nuovi progetti. Per esempio Vicenza è socio forte della Fondazione Cariverona, dove la presidenza verrà rinnovata nella primavera 2024 e un’alleanza tra Verona e Vicenza potrebbe essere determinante per decidere i nuovi assetti.
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