Parte la fase cruciale e conclusiva per la messa in sicurezza idraulica di Porta Borsari, sostenuta dalla Regione con 2,1 milioni di euro di fondi VAIA e realizzata da Acque Veronesi con il Comune. E’ il tassello finale dei lavori iniziati qualche mese fa per realizzare il nuovo sfioratore in Adige e contrastare gli allagamenti che si formano nell’avvallamento di Porta Borsari. Dopo la prima fase di cantiere che ha portato a risagomare il nodo idraulico esistente, parte ora la realizzazione vera e propria del nuovo sfioratore in Adige in Riva San Lorenzo. Il cantiere interesserà anche il primo tratto di lungadige Panvinio, con modifiche alla viabilità che tuttavia garantiranno sempre la circolazione sulle arterie principali, l’ingresso in Ztl per gli autorizzati e, soprattutto, nessuna variazione al trasporto pubblico locale. Per necessità di cantiere sarà temporaneamente rimosso il monumento all’Arte della Lana, nella piazzetta all’angolo tra lungadige Panvinio e via San Michele alla Porta, che per l’occasione sarà restaurato da Acque Veronesi e riposizionato al termine dei lavori nella piazzetta che sarà a sua volta riqualificata. I lavori inizieranno sabato 15 gennaio e dureranno circa sei mesi.
L’intervento è stato illustrato in municipio dall’assessore alla Viabilità e traffico Luca Zanotto insieme al presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli. Presenti l’assessore alle Strade Marco Padovani e il comandante della Polizia locale Luigi Altamura con il commissario Claudio Marai.
“Abbiamo cercato di limitare al massimo i disagi al traffico, con soluzioni viabilistiche che anzitutto mantengono inalterato il servizio di trasporto pubblico locale ma garantiscono anche l’accesso alla Ztl da via San Michele alla Porta. Il cantiere ci dà anche l’occasione di restaurare il monumento all’angolo di lungadige Panvinio e di riqualificare la piazzetta in cui è collocato”.
“Il settore Strade ha supportato Acque Veronesi in ogni fase del progetto – ha aggiunto Padovani-. Se infatti la gestione del sistema fognario ricade sull’azienda municipalizzata, la rete delle acque bianche è in carico al Comune. E il cantiere specifico riguarda sia l’uno che l’altro. Per l’estate l’intervento sarà concluso, e con esso ogni problema legato ad avvenimenti atmosferici di grave portata”. “In corso d’opera abbiamo trovato una soluzione progettuale all’avanguardia e che evita ulteriori disagi – ha spiegato Mantovanelli – Riusciamo cioè a lavorare in sotterranea baipassando gli elementi archeologici presenti nel sottosuolo. Verrà posata una condotta del diametro di 1,2 metri che convoglierà direttamente in Adige le acque meteoriche provenienti da corso Cavour, via Diaz, via Cantore, via Oberdan e corso Portoni Borsari. In circa sei mesi Porta Borsari sarà dotata di un’importante opera per contenere sensibilmente gli effetti pericolosi dei cambiamenti climatici che producono, con sempre maggiore frequenza, piogge intense”.
Dal comandante della Polizia locale Luigi Altamura il caldo consiglio a evitare la zona.