“Bene che l’Autorita’ di sistema portuale dell’Adriatico settentrionale si parli con l’azienda, ma noi non facciamo nessun passo indietro rispetto allo stato di agitazione”. Lo chiarisce alla ‘Dire’ Marcello Salvitani, segretario Filt-Cgil Venezia, intervenendo in merito all’incontro tra Adsp Mas e Rimorchiatori Riuniti Panfido, organizzato dalla Prefettura di Venezia per la procedura di raffreddamento resasi necessaria dopo che l’Autorita’ portuale ha intimato lo sgombero dell’area demaniale occupata dall’azienda, e che l’azienda ha conseguentemente annunciato il licenziamento dei 35 dipendenti. “Spostarsi da altre parti e’ improbabile, non ci sono possibilita’. Se i rimorchiatori dovessero rimanere 13, come previsto ora, ma fossero sparsi in giro per il territorio lagunare sarebbe un disastro, sia come inquinamento che come prontezza di intervento”, spiega Salvitani ricordando che i rimorchiatori si occupano anche di sicurezza.
“Siamo l’anello della catena che regge tutto il sistema industriale del porto di Venezia, se ci fossero aggravi dei costi nautici dovuti a ulteriori spostamenti sarebbe il costo di grazia per il sistema industriale veneziano e veneto, perche’ tutte le navi che entrano in porto hanno bisogno dei rimorchiatori e se si alzano i costi dei trasporti si alzano di conseguenza tutti i costi… È uno scenario apocalittico”, continua Salvitani. A rischio, insomma, non sono solo i 35 lavoratori della Rimorchiatori Riuniti Panfido. Per questo l’auspicio e’ che azienda e Adsp Mas trovino presto una soluzione per risolvere questo problema nato da un esposto in procura contro la sede dell’azienda, che e’ costruita su una piattaforma galleggiante ma per qualcuno rappresenta comunque un abuso edilizio, e che ha portato l’Adsp ha tutelarsi intimando lo sgombero.