Lo sguardo intenso di Francesca Porcellato riassume il significato della serata “Lo sport è coraggio, passione e bellezza” nell’appuntamento estivo della rassegna “Palla lunga e raccontare”.
L’incontro, promosso da “La Cronaca di Verona”, condotto da Raffaele Tomelleri e ospitato dalla Clinica Costa di Sona, è stato un’occasione per evidenziare, anche attraverso le parole dell’atleta paralimpica Francesca Porcellato, temi importanti quali l’inclusione, i limiti
umani, la forza di volontà.
Nel corso della serata è emersa la vicenda privata e sportiva dell’atleta veneta che ha raccontato, con disarmante empatia, la determinazione a non arrendersi per diventare una persona realizzata e una sportiva pronta a correre sempre, nonostante le avversità.
Francesca Porcellato ha tracciato i punti salienti della sua vita: l’infanzia in provincia di Treviso, l’incidente, le cure, la famiglia, l’inizio della carriera sportiva, gli affetti, i successi e
le sconfitte, il trasferimento a Valeggio, vicino a Verona. Francesca ha raccontato al pubblico come, fin dagli esordi, siano emerse le doti sportive fondamentali per misurarsi, in oltre trent’anni di carriera, nell’atletica, nello sci e nel ciclismo ottenendo risultati eccellenti.
Da Seul nel 1988 ai recenti giochi di Tokyo del 2021, l’atleta vanta 11 partecipazioni alle Paralimpiadi con 14 medaglie vinte, 98 maratone disputate con 74 vittorie oltre alla presenza a varie edizioni dei campionati del mondo di atletica leggera, sci nordico e handbike.
Sguardo intenso, dicevamo, come emblema di una storia umana esemplare e coinvolgente delineata nel volume “La rossa volante”, edito a inizio 2022 dalla casaeditrice Baldini e Castoldi e pure presentato in occasione della serata.
Lo stesso sguardo intenso riproposto nella copertina del libro/biografia e capace di entrare in connessione diretta con chi ha l’occasione e la fortuna di fare esperienza di questa lettura. Come scrive nella prefazione del volume il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano Giovanni Malagò “leggere queste pagine, sono certo, farà bene a tante persone”.
Dietro quello sguardo c’è un mondo e una storia che si rivolgono proprio a noi. Lo sguardo, anche in una foto di copertina e, in generale, in tutta la comunicazione visiva, crea incontro, genera un contatto, annulla la distanza, attira l’attenzione.
La prerogativa di inserire un viso simbolico in copertina o, come in questo caso, utilizzare proprio l’immagine che ritrae l’autrice, quasi fosse una lente di ingrandimento sul mondo pubblico e privato del personaggio famoso, è cara alla storia della nostra editoria e, in alcune situazioni, è diventata perfino il marchio distintivo di famose collane editoriali.
La grafica della copertina, insieme agli altri elementi del paratesto come la nota biografica e la presentazione riassuntiva, apre la porta ai contenuti del libro e permette alle lettrici e ai lettori di accedere e partecipare a una storia. Non è esperienza rara scegliere un volume proprio per le caratteristiche della copertina e per la sua capacità di anticipare visivamente la narrazione.
Nella copertina di Francesca, l’occhio guarda noi. Il viso, anche se rappresentato parzialmente, ci sorride e comunica che solo scavando a fondo nei nostri limiti possiamo migliorare. Il volto di questa incredibile donna, si propone e si espone, invita alla lettura e ci dice che, nella vita, quando pensi sia tutto finito, ecco, in realtà, tutto ha inizio.
Chiara Antonioli